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Putin vuole garanzie internazionali sulla sovranità nordcoreana

Il presidente russo Vladimir Putin ha incontrato per la prima volta il leader nordcoreano Kim Jong-un e ha lodato i tentativi di quest'ultimo di migliorare i rapporti con gli Stati Uniti e con la Corea del Sud. 

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La situazione internazionale è “complessa” ma “notiamo che grazie a molte iniziative da parte del compagno Kim negli ultimi tempi la situazione attorno alla penisola coreana si sta stabilizzando”, ha detto Putin durante un ricevimento in onore del leader nordcoreano.

“Riteniamo che non ci sia e non possa esserci alternativa a una soluzione pacifica della questione nucleare e degli altri problemi” della penisola coreana, ha sottolineato il presidente russo.

La denuclearizzazione della Corea del Nord equivale al suo disarmo perciò Pyongyang ha bisogno di garanzie internazionali sulla sua sovranità e sicurezza, ha spiegato Putin.

Terminato il summit il leader nordcoreano rimarrà un altro giorno nella città russa sul Pacifico.

Putin stranamente puntuale

“Mr ritardatario” è stato non solo puntuale, ma si è anche recato con circa 30 minuti d’anticipo all’università dell’Estremo oriente di Vladivostok, dove ha atteso l’arrivo del leader nordcoreano Kim Jong-un.

C’è voluto il supremo leader perché Vladimir Putin, almeno per una volta, correggesse una delle “cattive abitudini” che lo hanno reso famoso a livello internazionale dalla salita al potere del 2000. Di recente, infatti, il presidente russo ha tenuto in attesa per quasi un’ora l’omologo americano Donald Trump (anche il predecessore Barack Obama non è sfuggito), in occasione dell’incontro di Helsinki dello scorso luglio. 

La cancelliera tedesca Angela Merkel restò in stand-by per 4 ore e 15 minuti nel 2014, più delle 3 ore toccate nel 2016 al premier nipponico Shinzo Abe. Tra le “vittime illustri” di Putin, la regina Elisabetta II (14 minuti nel 2003) e papa Francesco (50 minuti nel 2015).

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