Negli Stati Uniti, un nuovo fatto di sangue ha scosso il Paese. In un tribunale del Michigan un detenuto è riuscito a sottrarre la pistola a un poliziotto, uccidendo due guardie prima di essere abbattuto.
Intanto a Dallas, dove si piangono i cinque agenti assassinati, è atteso il presidente Barack Obama.
St. Joseph, Michigan. Al terzo piano di questo edificio l’ennesima sparatoria che scuote gli Stati Uniti. All’interno di una sala di tribunale. Un detenuto, che doveva essere trasferito, riesce a rubare l’arma d’ordinanza a un poliziotto e apre il fuoco. Uccide due guardie, ma la sua fuga dura poco, abbattuto dagli agenti.
Lo sparatore è Larry Gordon, 45 anni. L’uomo era in carcere da aprile, accusato di rapimento e violenza sessuale.
Il fatto di sangue ha fatto pensare in un primo momento ad un nuovo attacco contro le forze dell’ordine. Segnale della tensione che attraversa il paese dopo l’uccisione dei cinque poliziotti di Dallas.
Migliaia di persone sono scese in piazza anche lunedì sera per protestare contro la violenza della polizia nei confronti degli afroamericani. Ad Atlanta e Chicago si è arrivati allo scontro con gli agenti, con diversi fermi.
In Texas invece ci si è radunati per ricordare le cinque vittime del cecchino Micah Johnson. Ai funerali dei poliziotti parteciperà questa sera Barack Obama. Il presidente cercherà, con il suo atteso discorso, di ricompattare una nazione che sembra dilaniata dalle tensioni razziali.
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