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La tassa per i giganti del web discussa dai leader UE

L’idea di una nuova tassa per i giganti del web, per introdurre la quale Parigi insiste da diverse settimane, sarà discussa durante il primo summit europeo dedicato all’economia digitale, che si apre venerdì a Tallin. Il vertice ha l’obiettivo di rendere l’Unione Europea un leader in questo ambito. 

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I leader di diversi paesi si incontrano venerdì nella capitale estone per due sessioni di lavoro, consacrate al “futuro dei governi” e al “futuro dell’economia e della società”.

L’obiettivo è “lanciare discussioni di alto livello sui progetti futuri in materia di innovazione digitale, in modo che l’Europa sia sempre all’avanguardia nello sviluppo tecnologico e che diventi in futuro leader nel settore digitale”, ha sottolineato la presidenza estone del Consiglio d’Europa. 

La sfida digitale (che l’Estonia ha reso prioritaria durante il suo mandato) non è facile per l’Europa, confrontata con grandi attori come gli Stati Uniti, ma anche la Cina e il Giappone, potenti specialmente in campo economico. 

Mercato unico digitale

Per recuperare terreno la Commissione europea ha lanciato nel 2015 un piano d’azione per “europeanizzare” la politica digitale attraverso la creazione di un “mercato unico digitale”.

Secondo Bruxelles, quest’ultimo potrebbe generare 415 miliardi di euro annui oltre a centinaia di migliaia di posti di lavoro. 

Questa volontà si scontra però con l’ottimizzazione fiscale che praticano giganti del web, come Google o Amazon, sul territorio europeo. Secondo un deputato europeo favorevole a una riforma, l’UE avrebbe perso in questo modo, tra il 2013 e il 2015, 5,4 miliardi di euro.

Una tassa per giganti

La Francia ha proposto dunque di tassare queste aziende leader (Google, Apple, Facebook e Amazon) sulla base della loro cifra d’affari realizzata in ogni paese e non più il fatturato delle filiali presenti negli stati fiscalmente più vantaggiosi. 

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Parigi è riuscita a portare dalla sua parte la Germania, l’Italia, la Spagna, l’Austria, la Grecia, la Slovenia, la Bulgaria, il Portogallo e la Romania. Ma si scontra con lo scetticismo di otto altri Stati membri e all’ostilità dell’Irlanda, che offre una tassazione molto vantaggiosa alle società digitali. 

Uno sguardo al futuro

I leader abborderanno anche altri temi centrali come la cyber-sicurezza, la lotta al terrorismo digitale, la libera circolazione dei dati e i finanziamenti all’innovazione.

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