La Commissione europea ha avviato la procedura per sospendere i diritti della Polonia in seno all’Ue, come previsto dall’articolo 7 del Trattato sull’Unione in caso di rischio di violazione grave dello stato di diritto.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera.it/ri/mar con RSI (TG del 20.12.2017)
Contenuto esterno
È la prima volta nella storia dell’Unione europea, che a Bruxelles si decide di attivare l’articolo 7. Lo ha annunciato mercoledì Frans Timmermans, vicepresidente vicario della Commissione, su proposta della quale dovrà ora esprimersi il Consiglio europeo.
Nel mirino è la riforma della giustizia varata dalla Polonia, che limita l’autonomia della magistratura. Nuove leggi che mettono di fatto il potere giudiziario sotto il controllo politico della maggioranza al governo.
Secondo l’articolo 7 del Trattato sull’Unione europea [qui la versione consolidataCollegamento esterno] il Consiglio può constatare una violazione grave e persistente da parte di uno Stato membro dei valori dell’Ue e, dopo averlo sentito, decidere di sospendergli alcuni diritti, come quelli di voto. Tale decisione richiede però l’unanimità del Consiglio europeo.
Altri sviluppi
Altri sviluppi
Qui Mondo
Polonia, l’Ue evoca massime sanzioni
Questo contenuto è stato pubblicato al
Bruxelles, che in caso contrario potrebbe comminare sanzioni già la prossima settimana, evoca anche la procedura -mai attuata- dell’articolo 7 del Trattato, che permette di sospendere i diritti di uno Stato membro che violi le libertà democratiche. Sono tre, le leggi polacche che allarmano Bruxelles: quella sulla scuola nazionale di magistratura, la legge sull’organizzazione del potere…
Varsavia ha fatto sapere, mercoledì stesso per voce del guardasigilli Zbigniew Ziobro, che proseguirà per la sua strada.
“Si tratta di una mossa politica” di Bruxelles, che cerca di esercitare pressione, ha dichiarato il ministro, secondo il quale la Polonia rispetta lo stato di diritto e le norme che si propone di introdurre esistono in diversi altri Paesi.
Sempre mercoledì, il presidente polacco Andrzej Duda ha annunciato che firmerà due leggi che limitano i poteri della magistratura. I testi giunti sul suo tavolo per la ratifica, sostiene il presidente, sono migliorati rispetto a quelli che erano stati criticati dall’Ue.
Articoli più popolari
Altri sviluppi
Relazioni italo-svizzere
“In un mondo fuori asse l’amicizia tra Italia e Svizzera è ancora più preziosa”
Abbassare il riscaldamento per ridurre la dipendenza dal gas russo: è una proposta che vi convince? Quali altri soluzioni sarebbero attuabili?
Contrariamente ad altri Paesi europei, la Svizzera dipende solo in minima parte dal gas naturale. Questa fonte rappresenta infatti circa il 15% dei consumi energetici complessivi della Svizzera e viene usata soprattutto per il riscaldamento. Quasi la metà del gas consumato in Svizzera viene però dalla Russia e anche nella Confederazione si cercano soluzioni per…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Continua il braccio di ferro tra Ue e Polonia
Questo contenuto è stato pubblicato al
A irritare l’esecutivo europeo è soprattutto il silenzio del governo di Beata Szydlo, espressione del Pis nazionalista di destra di Jaroslaw Kaczynski, a fronte delle preoccupazioni di Bruxelles. Caduta nel vuoto l’offerta di dialogo, il collegio dei commissari ha optato per il pugno duro. Per il momento varando una nuova raccomandazione e prevedendo l’avvio di…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Duda ha spiegato nel corso di una conferenza stampa di non essere stato consultato prima dell’approvazione del testo e ha annunciato che il suo ufficio preparerà un nuovo progetto di legge nei prossimi due mesi. Il presidente ha sottolineato in particolare che in base alle norme approvate la settimana scorsa in parlamento i giudici dovrebbero…
Possibili sanzioni alla Polonia, quali strade per l’UE?
Questo contenuto è stato pubblicato al
A Varsavia, il voto del Senato sulla controversa riforma della Corte Suprema, che di fatto metterebbe il potere giudiziario sotto il controllo dell’esecutivo, è per molti scontato. E se effettivamente approvata, mancherebbe solo la firma del presidente Duda perché entri in vigore. La Commissione europea aveva già aperto un’inchiesta lo scorso anno per determinare se…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.