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Premio Sakharov a un dissidente della Crimea

Tre applausi fragorosi. Così la Plenaria del Parlamento europeo ha salutato l'assegnazione del Premio Sakharov 2018 al regista ucraino Oleg Sentsov, condannato a 20 anni di prigione per aver tentato di "organizzare atti terroristici" in Crimea, la penisola in cui è nato e di cui non accetta l'annessione russa.

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Il riconoscimento – assegnato annualmente dal Parlamento europeo per la libertà di pensiero – ha voluto premiare il suo “coraggio e la sua determinazione”, ha spiegato il presidente Antonio Tajani, precisando che il cineasta ucraino è diventato il “simbolo per la lotta ai prigionieri politici in Russia e nel mondo”.

Solidarietà a Sentsov

L’Aula di Strasburgo ha espresso piena solidarietà alla sua causa lanciando un messaggio forte alla Russia chiedendone “l’immediata liberazione”. Sentsov si è sempre detto innocente e diversi osservatori ritengono che dietro la condanna vi siano motivi politici. Numerosi gli appelli al suo rilascio da parte di diverse associazioni dei diritti umani, considerate le condizioni del suo isolamento nella colonia penale di Labytnangui in Siberia, come ai tempi di Solgenitsin e dell’Arcipelago Gulag. 

Reazioni contrastanti da Kiev e Mosca

E se il presidente ucraino Petro Poroshenko si è detto convinto che l’assegnazione del Premio Sakharov a Sentsov “accelererà la sua liberazione”, da Mosca il vice presidente della Duma Piotr Tolstoj, ha definito la decisione del Parlamento Europeo “senza senso e rozza”.

Oltre a Sentsov i finalisti quest’anno erano l’attivista marocchino Nasser Zefzafi e le ong che salvano i migranti nel Mediterraneo, sulle quali si è soffermato il leader dei Socialisti e Democratici al Pe, Udo Bullmann, che ha lodato il loro lavoro che riempie il “vergognoso vuoto lasciato dall’inazione di alcuni governi Ue”.

Premio Sakharov

Creato nel 1988 per onorare le personalità e le associazioni che lottano per la difesa dei diritti umani, il premio Sakharov per la libertà di pensiero quest’anno festeggia 30 anni di attività. L’anno scorso era stato assegnato all’opposizione politica venezuelana contro Maduro.

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