L’ideatore delle stragi dello scorso anno in Tunisia è morto in un raid dell’aviazione statunitense in Libia. I bombardieri americani, secondo quanto riferisce il New York Times, hanno colpito un campo d’addestramento dell’Isis a Sabratha, località occidentale a poca distanza dalla frontiera, uccidendo oltre quaranta terroristi (per lo più cittadini tunisini), tra cui il latitante Noureddine Couchane.
Secondo fonti occidentali Couchane è uno dei più influenti dirigenti dello Stato Islamico ed è coinvolto in prima persona nelle stragi del Museo del Bardo a Tunisi e sulla spiaggia di Sousse, in cui morirono complessivamente 62 persone, in prevalenza turisti europei.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Vertice UE, Cameron: “Progressi ma l’accordo non c’è”
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’incontro di giovedì tra i vertici europei, durato fino a notte fonda, non ha infatti prodotto l’accordo sperato e il premier britannico David Cameron è ritornato venerdì di prima mattina al tavolo delle trattative. “Ci sono stati dei progressi ma l’accordo non c’è”, dichiara Cameron alla ripresa dei lavori. Fonti anonime suggeriscono divergenze profonde in…
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Libia non ha ancora il governo di unità nazionale previsto dagli accordi internazionali, ma domenica, l’organismo deputato alla sua formazione, ha presentato un nuova lista di Ministri, dopo che i primi 32 nomi erano stati respinti dal Parlamento dell’est, quello di Tobruk. Una fragile speranza per evitare che l’instabilità rafforzi ulteriormente lo Stato islamico…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Cinque anni fa, proprio in questi giorni, la primavera araba si arricchiva di un nuovo capitolo, dopo le rivoluzioni di Tunisia ed Egitto. In Libia si svolgevano le prime manifestazioni di piazza, che sarebbero sfociate nella caduta di Gheddafi e nell’inizio di una lenta agonia che ha diviso il Paese, rendendolo un obiettivo privilegiato dell’autoproclamato…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Libia nel caos. I partiti filoislamici – perdenti alle elezioni – hanno preso il controllo di Tripoli, proclamando un governo parallelo e costringendo all’esilio il premier Al Thani, l’interlocutore riconosciuto dai governi occidentali, costretto a combattere i nemici interni e quelli esterni, dello Stato Islamico.
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.