Prima donna sulla Luna entro il 2024
L'ente statunitense per le attività spaziali NASA ha pubblicato martedì un piano da 28 miliardi di dollari per riportare l'essere umano sulla luna dopo oltre 50 anni. Una missione che prevede un equipaggio misto -gli astronauti saranno un uomo e una donna- e per la quale l'amministrazione Trump ha fissato una tempistica ambiziosa: il 2024.
Secondo l’amministratore della NASA Jim Bridenstine, affinché la missione possa essere compiuta nei termini il Congresso dovrebbe destinarle 3,2 miliardi di dollari entro Natale. Se sarà approvata questa prima fetta di finanziamento (destinata ad avviare lo sviluppo del veicolo d’atterraggio) “siamo ancora sulla buona strada per uno sbarco sulla luna nel 2024”, ha detto più precisamente il presidente della direzione dell’ente.
Sul programma Artemis, che è stato definito dal presidente Donald Trump come una priorità assoluta, incombe dunque un rischio: quello delle elezioni presidenziali del prossimo 3 novembre.
Bridenstine conferma che i “rischi politici” sono spesso stati la più grande minaccia per il lavoro della NASA, specie prima di appuntamenti elettorali così cruciali.
Privati in corsa
Il piano prevede che gli equipaggi siano lanciati a bordo della capsula Orion con il sistema Space Launch System e che una volta raggiunta l’orbita lunare siano trasferiti in un lander sviluppato da privati.
Tre progetti sono in competizione per costruire il veicolo d’atterraggio che porterà i due astronauti sulla superficie del satellite.
Il primo è stato sviluppato dalla Blue Origin, società creata dal fondatore di Amazon Jeff Bezos, in collaborazione con Lockheed Martin (impresa statunitense del settore aerospaziale e della difesa), Northrop Grumman (multinazionale USA dello stesso settore) e Draper. Gli altri due progetti sono di SpaceX di Elon Musk (co-fondatore e CEO di Tesla) e dell’azienda Dynetics.
Nel servizio RSI, altri dettagli e obiettivi a lungo termine del programma.
Il programma Artemis vede anche la partecipazione di partner internazionali come l’Agenzia spaziale europea (ESA) e la Canadian Space Agency (CSA).
tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 26.09.2020)
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