È un bilancio in chiaroscuro quello scaturito dalla riunione odierna dei ministri degli Interni dell’UE sullo spinoso problema delle quote di migranti da redistribuire tra i Ventotto. A inizio giugno i capi di governo e i capi di Stato dei paesi dell’Unione avevano accettato il principio di sgravare Italia e Grecia, le nazioni più esposte al fenomeno dell’immigrazione dal Nord Africa, di 40’000 profughi.
Nel vertice non è stato fissato un obiettivo quantitativo ma è stato accettato il principio di solidarietà secondo cui ciascuno stato si farà carico di un certo numero di immigrati su base volontaria. Ma restano irrisolte diverse questioni, a partire dall’obbligo di registrazione dei profughi nei paesi in cui arrivano.
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