Nella notte di venerdì, anche la polizia francese è entrata in azione, per arrestare nella banlieue parigina un 34enne, cittadino francese, già conosciuto dai servizi d’informazione.
L’uomo stava preparando un attentato, considerato già in stadio avanzato, e aveva avuto legami con Abdelhamid Abaoud.
ll quartiere era già stato evacuato nel tardo pomeriggio di giovedì. Una scena già vista e, con ogni probabilità, destinata a ripetersi. Dall’inizio dell’anno, la polizia francese ha interrogato 75 persone sospettate di aver legami con attività terroristiche. 28 di queste sono state poi arrestate.
A condurre gli inquirenti ad Argenteuil, nella periferia parigina, Reda Kriket, un 34enne cittadino francese, interrogato dopo settimane di sorveglianza e intercettazioni.
Nell’edificio è stata ritrovato del perossido di acetone, il cosiddetto esplosivo degli attentatori.
“Questa operazione”, ha detto il ministro francese dell’Interno Bernard Cazeneuve, “ha permesso di sventare un progetto di attentato qui in Francia che era già in stadio avanzato. L’individuo fermato, di nazionalità francese, è sospettato di essere implicato nel progetto ad alto livello”.
Cazeneuve, giovedì sera, aggiungeva che al momento non ci sarebbe nessuna prova tangibile del legame di questo progetto di attentato con quelli avvenuti a Parigi e Bruxelles.
Qualche relazione tra personaggi, però, c’è. Perché il passato da rapinatore di Kriket non è nulla rispetto alle imputazioni attuali.
Nel luglio del 2015, il Belgio lo aveva condannato in contumacia a 10 anni di prigione nell’ambito del processo della cosiddetta “filiera siriana”. Kriket aveva fatto partire per la Siria una trentina di candidati alla jihad tra cui Abdelhamid Abaoud, la mente degli attentati di Parigi.
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