L’Europa si prepara a una seconda ondata di Covid
L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) avverte che in Europa il livello di trasmissione del coronavirus è "preoccupante". I numeri dei contagi registrati nelle ultime settimane nel Vecchio continente, dove i governi cercano un equilibrio tra la necessità di contenere i nuovi casi e l'esigenza di non imporre restrizioni eccessive, devono servire da "sveglia". Nuove restrizioni da venerdì e sabato entreranno in vigore nel Regno Unito e in Francia.
Oltre metà dei Paesi europei, ha sottolineato in un briefing online il capo regionale dell’agenzia Onu Hans Kluge, “hanno registrato aumenti di oltre il 10% nelle ultime due settimane e in sette Paesi l’incremento è stato pari a più del doppio”. Il dato più inquietante è che i casi settimanali di coronavirus “hanno superato quelli segnalati quando la pandemia ha colpito per la prima volta a marzo”. Un trend “allarmante” che “deve servire da sveglia per tutti”, ha concluso.
Anche per questo la posizione dell’OMS sulla quarantena non cambia: l’isolamento per chi ha contratto il coronavirus deve restare di 14 giorni.
Osservati speciali
Tra i Paesi più colpiti dalla seconda ondata di Covid-19 c’è la Francia, dove peraltro la quarantena è stata ridotta a sette giorni e si registrano ormai oltre 10’000 nuovi casi al giorno. Il ministro della Sanità Oliver Véran ha ammesso che l’epidemia “è ancora molto attiva” e invitato i francesi al senso di responsabilità e al rispetto delle misure di sicurezza. Preoccupati gli studenti delle università, rientrati -con la mascherina- in classi in cui non è possibile mantenere il distanziamento sociale.
Nei dipartimenti che presentano le situazioni più gravi (quelli di Lione e Nizza) saranno adottate nuove restrizioni entro sabato, mentre per Marsiglia e il territorio d’oltremare della Guadalupa non è esclusa la chiusura dei bar o il divieto di raduni pubblici.
“Ultima difesa”
Osservato speciale anche il Regno Unito, un altro Paese europeo che ha ridotto la quarantena (a 10 giorni). Qui sono in vigore restrizioni ai contatti sociali in 35 aree del Paese con tassi d’infezione sono superiori alla media nazionale, come i lockdown localizzati che interessano da venerdì quasi 2 milioni di persone nel nord-est dell’Inghilterra o la chiusura di pub e ristoranti alle 22. In tutto, il giro di vite delle ultime settimane riguarda 10 milioni di persone. A livello nazionale vale la “regola dei sei”, che vieta di riunirsi, anche in casa e con parenti, in gruppi di oltre 6 persone.
Un altro lockdown nazionale del Regno Unito è “l’ultima linea di difesa” da adottare se necessario, ha detto il ministro della salute Matt Hancock, avvertendo che il Paese è in una “situazione molto grave”
Notizie dal resto del mondo: l’India ha superato la soglia di 5 milioni di contagi e registrato il record di quasi 100’000 casi in 24 ore; Israele è il primo paese al mondo a reintrodurre il lockdown totale per almeno due settimane.
Si pensa di introdurre blocchi mirati anche in Spagna, nella regione di Madrid, epicentro dell’epidemia nel Paese. Secondo l’ultimo rapporto delle autorità regionali, la pressione sul sistema sanitario è in aumento: oltre il 20% dei letti d’ospedale è occupato da pazienti Covid e 392 persone sono in terapia intensiva.
Il numero dei contagi è esploso in alcuni distretti e comuni del sud della capitale dove nelle ultime due settimane si sono registrati più di 1.000 nuovi casi ogni 100.000 abitanti. Un’incidenza molto superiore alla media nazionale (285), che è già una delle più alte d’Europa.
Nel servizio RSI, l’analisi dei corrispondenti da Regno Unito, Francia e Spagna.
tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 18.09.2020)
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