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Esperti dell’OMS ancora senza visto per entrare in Cina

Città
Gli esperti dovrebbero recarsi a Wuhan, metropoli considerata epicentro della pandemia, il prossimo 20 gennaio. Keystone / Roman Pilipey

Il gruppo di esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) incaricato di indagare sull'origine della pandemia di coronavirus non ha ancora ottenuto i permessi necessari per entrare in Cina.

Lo ha comunicato da Ginevra il direttore dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Sono molto deluso da questa notizia, anche perché due membri dell’equipe sono già in viaggio e altri si sono visti impossibilitati a partire all’ultimo momento”, ha precisato.

“Spero si tratti semplicemente di un problema logistico e burocratico che possa essere risolto velocemente”, ha detto il responsabile delle emergenze sanitarie per l’OMS Michael Ryan.

La visita dei dieci esperti è ultrasensibile per Pechino, che intende esimersi di ogni responsabilità per la pandemia che ha provocato più di 1,8 milioni di morti nel mondo. Le autorità non perdono occasione di mettere in dubbio l’origine cinese del virus benché in un primo momento avessero puntato il dito contro un mercato di Wuhan.

La settimana scorsa, una blogger che aveva coperto il confinamento di questa città in febbraio  è stata condannata a quattro anni di carcere.

Gli esperti dell’OMS dovranno sottostare a una quarantena di due settimane e ne avranno a disposizione poi circa quattro altre per indagare. Potrebbero recarsi a Wuhan il 20 gennaio, un anno esatto dall’inizio del lockdown della metropoli.

Questo ritardo riduce le già esigue possibilità che l’origine del virus venga individuata. La missione è composta da dieci scienziati provenienti da diversi Paesi (Danimarca, Regno unito, paesi Bassi, Australia, Russia, Vietnam, Germania, Stati Uniti, Qatar e Giappone).

“L’obiettivo non è quello di trovare un Paese o un’autorità colpevole”, ha detto il membro del gruppo Fabian Leendertz, dell’istituto tedesco Robert Koch, “ma quello i capire cosa è successo esattamente per evitare che succeda di nuovo”.

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tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 06.01.2021)

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