Presentato il rapporto sull’azione globale anti-Covid
L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha presentato mercoledì a Ginevra le conclusioni del rapporto sull'azione globale contro la pandemia di Covid-19. Duecento pagine che tra precisazioni e raccomandazioni indicano anche delle responsabilità, ma non la presunta attitudine filo-cinese di cui l'ex presidente statunitense Donald Trump accusava l'Organizzazione.
Il gruppo di tredici esperti indipendenti constata piuttosto una generale impreparazione ad affrontare la pandemia, chiamando in causa non solo l’OMS ma anche i governi e gli attori privati. Governi che nei mesi a seguire avrebbero inoltre ignorato gli allarmi dell’istituto dell’Onu per la salute reagendo troppo tardi o con misure inadeguate, come la chiusura delle frontiere.
Quanto alle responsabilità della stessa OMS, “è passato troppo tempo” tra la notifica di un focolaio di polmonite sconosciuta a metà dicembre 2019 e la dichiarazione di emergenza sanitaria il 30 gennaio, osservano gli esperti. Ma anche agendo una settimana prima, le cose difficilmente sarebbero cambiate di fronte “all’inazione di così tanti Paesi”.
Non solo Cina
Un “cocktail tossico” di negazione, scelte sbagliate e mancanza di coordinamento ha fatto precipitare il mondo in una pandemia che “avrebbe potuto essere evitata”, si legge nel testo sottoscritto dal gruppo istituito dal direttore generale dell’Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
“Ci sono stati ritardi evidenti in Cina, ma ci sono stati ritardi ovunque”, conclude la co-presidente Helen Clark, ex premier neozelandese.
Cosa serve ora
Tra le raccomandazioni per il futuro figurano un rafforzamento del programma COVAX per una distribuzione equa dei vaccini, una maggiore indipendenza (e quindi più fondi) per l’OMS e l’istituzione di un consiglio contro le minacce sanitarie guidato dai governi.
Nel servizio del TG, un sunto del rapporto e i nomi di alcuni autori.
tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 12.05.2021)
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