Nelle prossime ore il parlamento greco deve esprimersi sul secondo pacchetto di riforme imposto dai creditori internazionali. Si tratta di un passaggio obbligatorio per poter avviare le trattative sul nuovo piano di aiuti da 80 miliardi al paese ellenico.
Il legislativo, che ha già varato l’aumento dell’IVA e la riforma delle pensioni, è chiamato ora ad adottare le regole europee sulle banche in fallimento e la revisione del codice di procedura civile, che punta a tagliare i costi e a velocizzare i processi. Il voto appare scontato, dopo che parte dell’opposizione ha annunciato la sua adesione alla manovra, ma all’interno del partito Siryza del premier Tsipras – che comunque gode del favore dei sondaggi – si profilano nuove fratture e tensioni.
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