Un’esplosione alla stazione centrale di Bruxelles, martedì sera, ha fatto ripiombare la capitale belga nella paura degli attentati. L'uomo che portava con sé l'ordigno è stato freddato dalle forze di sicurezza.
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tvsvizzera.it/ri con RSI (TG 12.30 del 21.06.2017)
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L’aggressore, ha annunciato la Procura federale belga, era di nazionalità marocchina, aveva 36 anni e non era ricercato per terrorismo. È morto e non ci sono altre persone coinvolte.
Il portavoce della procura Eric Van der Sypt ha spiegato che l’uomo non è riuscito nel suo intento di far esplodere l’ordigno, “ma è chiaro che voleva fare molti più danni”. Nella sua borsa c’erano chiodi e bombolette di gas.
Due esplosioni, nessun ferito
“Il sospetto kamikaze”, ha ricostruito Van der Sypt, “è entrato in stazione attraversando la sala dove si trovano le biglietterie ed è poi sceso verso i binari che passano nel sottosuolo avvicinandosi a un gruppo di persone. Qui è avvenuta la prima debole esplosione e la sua valigia ha preso fuoco senza causare feriti. Dopo il sospetto si è mosso alla ricerca del capo stazione e la sua valigia è esplosa una seconda volta. A questo punto, l’uomo ha attaccato un militare al grido ‘Allah Akbar’: il soldato ha sparato al suo assalitore, morto in seguito alle ferite riportate”.
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Secondo quanto riferito dai media martedì, nei locali della stazione è scoppiato il panico; le persone hanno cercato di allontanarsi anche attraversando i binari. Lo scalo è stato quindi evacuato, la circolazione ferroviaria sospesa ed è stato fissato un perimetro di sicurezza.
In pochi minuti, la capitale europea è ricaduta nella paura, sirene si sono udite in tutte le zone centrali ed è entrato in azione un elicottero. Molti locali, in altre zone della città, hanno invitato i clienti a restare all’interno in attesa di chiarimenti sull’accaduto.
La Stazione centrale di Bruxelles ha riaperto ai viaggiatori mercoledì mattina, dopo che la zona dell’esplosione è stata ripulita e il corpo dell’attentatore rimosso. I treni e la metro circolano regolarmente, indica la società delle ferrovie.
All’erta da oltre un anno
Nel marzo del 2016, attentati nella metropolitana e all’aeroporto di Bruxelles avevano causato 32 morti e decine di feriti. Da allora, la vigilanza anti-terrorismo non si è mai allentata, e sebbene il livello di allerta ufficiale sia stato abbassato, la presenza di soldati con fucili automatici e giubbotti antiproiettile è costante nei pressi di istituzioni, centri commerciali, attrazioni turistiche.
L’Ocam, l’organismo antiterrorismo che valuta il livello della minaccia, ha per ora mantenuto l’allerta a 3 (su 4). Saranno però prese misure di “precauzione”: aumenterà la presenza di polizia ed esercito nelle metro e nelle stazioni e ci saranno maggiori controlli nei luoghi sensibili.
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