Nuove rotte per evitare l'inferno libico
La stretta del governo italiano sui migranti, porta gli scafisti a spostare il traffico su altre rotte. Il TG della Radiotelevisione svizzera ne ha parlato con il giornalista Beat Stauffer, che le ha seguite.
Questo contenuto è stato pubblicato il 20 luglio 2018 - 13:45Il Mediterraneo, insomma, resta una via di fuga per migliaia di profughi. Ma se il numero di persone che vogliono raggiungere l'Europa dall'Africa non diminuisce, a cambiare devono essere le rotte.
Obiettivo: aggirare la Libia
"L'accordo che l'Italia ha trovato con il governo di Tripoli e con le varie tribù sahariane, sembra funzionare meglio di quanto ci si potesse aspettare", osserva Beat Stauffer.
"Inoltre, i profughi sanno ormai che in Libia la situazione è molto difficile e che vengono trattati malissimo, in molti casi da schiavi. Per questo moltissime persone scelgono di passare attraverso il Marocco."
Dal Senegal, i migranti seguono la costa fino al Marocco passando per la Mauritania e il Sahara occidentale, oppure attraversando Mali, Niger e Algeria. Dal Marocco cercano rifugio nell'enclave spagnola di Ceuta o tentano la traversata.
Un accordo di rimpatrio immediato tra Spagna e Marocco esiste, ma il paese africano allenta ogni tanto le maglie e i migranti più fortunati riescono a raggiungere il vecchio continente e restarci.
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