La Banca centrale europea lascia i tassi invariati
Come previsti dagli analisti, la Banca centrale europea (BCE) ha deciso di lasciare i tassi d’interesse invariati. È la prima pausa dopo la serie di dieci aumenti consecutivi ed era attesa dagli analisti.
Il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%, ha comunicato giovedì l’istituto al termine della riunione che si è tenuta eccezionalmente ad Atene, invece che a Francoforte.
L’inflazione nell’area dell’euro è diminuita di recente. Allo stesso tempo, crescono le preoccupazioni per l’economia. L’obiettivo di un tasso di inflazione al 2% appare all’Istituto centrale sempre più vicino: “Sulla base della sua attuale valutazione, il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della BCE siano a un livello che, se mantenuto a lungo, contribuirà in modo significativo al raggiungimento di questo obiettivo”.
Da parte sua, al termine della riunione del board, la presidente del BCE Christine Lagarde ha detto che “l’economia della zona euro resta debole, le informazioni recenti dicono che la manifattura continua a calare, la domanda sommessa e la stretta al credito pesano sulla spesa dei consumatori, i servizi sono indeboliti ulteriormente per il contagio della debole attività dell’industria. L’economia resterà debole per il resto dell’anno”.
La pausa decisa dal consiglio direttivo della Banca centrale europea nella riunione di giovedì è la prima dopo 15 mesi, in cui ha disposto 10 rialzi consecutivi. La serie di rialzi era partita il 27 luglio 2022 sotto la spinta della crescita dell'inflazione ponendo fine all'era dei tassi a zero che durava dal 2011.
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