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L’autotrasportatrice gentile che non si piega alla mafia

Cinzia Franchini: da camionista a Presidente della Fita-Cna. Racconta la sua storia, mostrando le lettere di minaccia e spiegando anche i motivi per cui le aziende di autotrasporto sono particolarmente appetibili per la criminalità organizzata

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La lotta alla mafia nel mondo degli autotrasporti ha il volto di una donna. Cinzia Franchini, 43 anni, emiliana, non è soltanto un’imprenditrice con la schiena dritta. Da cinque è al vertice di una delle principali federazioni dell’autotrasporto italiano (Fita-Cna), un settore dove si stima che quasi un’impresa su dieci sia contaminata dalla criminalità organizzata. Prima di entrare nel mondo della rappresentanza ha macinato chilometri di asfalto al volante dei mezzi dell’azienda di autotrasporti che oggi condivide con il marito.

La prima minaccia l’ha ricevuta nel 2012, quando da presidente della Fita ha sfidato a testa alta il movimento siciliano dei “forconi”, che soltanto in seguito si scoprirà oggetto di una regia occulta della mafia. Da allora le intimidazioni non si sono fermate: un’altra lettera di minacce, una busta con tre proiettili, un bossolo recapitato al suo avvocato, e ancora lettere anonime e pressioni. Le indagini a tutt’oggi non hanno individuato gli autori delle intimidazioni.

Ma Franchini è andata avanti, e proprio da Modena, prima che l’operazione Aemilia portasse alla luce le propaggini della criminalità al Nord con l’arresto di 150 persone, ha denunciato anomalie e opacità all’interno della stessa imprenditoria emiliana. Per questo motivo, a febbraio è stata ascoltata a lungo dalla commissione parlamentare antimafia. In questa occasione, Franchini, oltre ad evidenziare problemi come la mancanza di trasparenza nel sistema di finanziamenti pubblici, non ha nascosto una certa solitudine nella sua battaglia.

A tvsvizzera.it ha raccontato la sua storia e spiegato i motivi per cui le aziende di autotrasporto sono particolarmente appetibili per la criminalità organizzata, ma anche come mai l’attuale sistema di controllo del trasporto rifiuti sia del tutto inefficace.

Servizio di Elena Boromeo

Immagini e montaggio di Martina Tritten

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