Kiev ritiene inaccettabili i corridoi umanitari offerti dai russi
Proporre dei corridoi umanitari che finiscono direttamente dall'Ucraina in Bielorussia e in Russia non è accettabile. Così si sono espresse le autorità di Kiev declinando l'offerta russa. Poco prima, il ministero della Difesa russo aveva dichiarato il cessate il fuoco per l'avvio di sei corridoi umanitari in Ucraina.
“Un cessate il fuoco è stato dichiarato dalle 10 di stamane, ora di Mosca, e sono stati aperti sei corridoi umanitari, di cui uno da Kiev a Gomel (Bielorussia), due da Mariupol a Zaporizhzhya (sud-est Ucraina) e Rostov sul Don (Russia meridionale), uno da Kharkiv a Belgorod (Russia occidentale) e due da Sumy a Belgorod e Poltava (Ucraina centrale)”, ha detto il portavoce del ministero della Difesa Igor Konashenkov.
“Questa non è un’opzione accettabile”, ha dichiarato la vice premier ucraina Iryna Verechtchuk. Secondo lei, i civili chiamati dai russi per essere evacuati “non andranno in Bielorussia e poi voleranno in Russia”. Per l’Ucraina la proposta sui corridoi umanitari che portano i rifugiati in Bielorussia o in Russia è “completamente immorale”, ha aggiunto un portavoce del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo quanto riporta la Bbc.
Preparazione per l’attacco
La Russia ha intanto iniziato ad “ammassare” truppe e mezzi militari alle porte di Kiev in preparazione dell’atteso assalto alla capitale ucraina mentre durante la notte si sono intensificati i bombardamenti su quasi tutto il Paese.
La Russia ha iniziato ad “ammassare le proprie risorse per prendere d’assalto Kiev”, ha reso noto l’esercito ucraino in un rapporto: nel sobborgo di Irpin, alla periferia occidentale della capitale, le truppe stanno avanzando con carri armati e unità di fanteria motorizzata, oltre a tentare di raggiungere la periferia orientale attraverso i distretti di Brovarsky e Boryspil, affermano i militari.
Carenza di cibo
Aumenta intanto il rischio di carenza di cibo, che ha costretto Kiev a sospendere le esportazioni di “carne, segale, avena, grano saraceno, zucchero, miglio e sale”. Allo stesso tempo, l’export di grano, mais, pollame, uova e olio sarà consentito solo con il permesso del ministero dell’Economia. La situazione, dunque, sembra peggiorare di ora in ora, anche se il ministero della Difesa britannico riferisce in un rapporto che durante il fine settimana l’avanzata di terra delle forze russe è stata “probabilmente minima” ed è “altamente improbabile che la Russia abbia raggiunto con successo gli obiettivi pianificati fino ad oggi”.
Su quanto successo nelle ultime ore, la testimonianza della giornalista italiana Francesca Mannocchi.
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