I Trump fanno causa a Deutsche Bank
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e i suoi figli Donald jr, Eric e Ivanka, hanno presentato a un tribunale di New York un'azione inibitoria contro Deutsche Bank e Capital One. Il ricorso mira a impedire all'istituto bancario tedesco e alla società finanziaria statunitense di trasmettere al Congresso informazioni su conti correnti e voci di bilancio della famiglia.
Lo riferisce il quotidiano tedesco Handelsblatt. All’azione legale ha aderito anche la Trump Organization, società immobiliare fondata e gestita dall’attuale presidente prima di essere eletto alla Casa Bianca.
La richiesta delle commissioni Intelligence e Finanziaria del Congresso USA di consegnare la documentazione relativa alla posizione di Donald Trump, si legge nell’istanza, “non ha fondamento”.
Secondo i ricorrenti, sarebbe stata avanzata “per molestare il presidente”, “rovistare in ogni aspetto delle sue finanze personali, nelle sue imprese e nelle informazioni private” sue e della sua famiglia per “dare la caccia a tutti i materiali che potrebbero causargli un danno politico. Non esistono basi per stabilire un motivo che non sia politico”.
Sollecitati nove istituti
L’obiettivo del Congresso è far luce sugli affari finanziari del presidente e sui suoi possibili collegamenti con la Russia. Un’indagine collegata al cosiddetto Russiagate, avviata dai Democratici una volta riusciti a ottenere la maggioranza alla Camera dei rappresentanti.
Deutsche Bank è solo uno di nove istituti ai quali sono state chieste informazioni, ma è cruciale poiché in possesso di molta documentazione su Trump.
La banca tedesca è stata l’unico grande istituto di credito a continuare a prestare denaro all’attuale presidente, al figlio e al genero, dopo la fine degli anni Novanta, quando Trump era in cattiva luce per una serie di fallimenti.
Indiscrezioni parlano di prestiti per 2 miliardi. Il debito ammonterebbe a 340 milioni di dollari.
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