Perù, proteste e scontri per la grazia a Fujimori
Migliaia di persone hanno manifestato lunedì a Lima contro la grazia concessa all’ex presidente del Perù, Alberto Fujimori. Sono stati segnalati scontri con la polizia, che ha usato i lacrimogeni per disperdere la folla.
Fujimori sta scontando una condanna a 25 anni di reclusione per violazione dei diritti umani e corruzione. Da sabato è ricoverato in ospedale per un calo di pressione.
L’attuale capo di Stato Pedro Pablo Kuczynski, pur dichiarando di comprendere la rabbia dei manifestanti, giustifica la grazia concessa.
“Questa è stata forse la decisione più difficile della mia vita. In gioco ci sono la salute e la sopravvivenza dell’ex presidente del Perù, che dopo i suoi eccessi e dopo aver commesso gravi errori è stato condannato e ha già scontato 12 anni di prigione”.
Dell’attuale presidente, la piazza chiede le dimissioni: è sospettato di aver graziato il suo predecessore come parte di un accordo per evitare la propria destituzione.
L’impeachment, per presunti pagamenti illegali del gigante immobiliare brasiliano Odebrecht a una società di Kuczynski, era stato rigettato giovedì dal Parlamento. Dopo un dibattito di 14 ore, solo 78 deputati (9 in meno della maggioranza dei due terzi necessari) aveva accolto la richiesta di mettere il presidente sotto accusa.
Ad avviare la procedura era stata Keiko Fujimori, figlia dell’ex uomo forte, sconfitta di misura alle elezioni del luglio 2016 da Kuczynski. Quest’ultimo ammette errori, ma nega che i versamenti di Odebrecht fossero un atto di corruzione.
Le proteste contro la grazia per Alberto Fujimori sono iniziate alla vigilia di Natale. La folla ha nel frattempo cercato di raggiungere l’ospedale dove è ricoverato l’anziano ex leader del Paese, ma è stata bloccata dalle forze dell’ordine.
“È una presa in giro per tutti quelli che credevano in Kuczynski”, spiega un manifestante. “Fujimori è il presidente più corrotto che questo paese abbia avuto: ha distrutto le istituzioni del paese e la democrazia. I diritti dell’uomo non sa cosa siano”.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.