Il Consiglio d’Europa, in un rapporto, ha lamentato l’assenza di progressi nell’inchiesta che Kiev avrebbe dovuto condurre sui disordini avvenuti durante le manifestazioni pro Unione Europea all’inizio del 2014.
Intanto, sul terreno, il numero degli sfollati a causa del conflitto nell’est dell’Ucraina ha superato il milione: di questi 140 mila sono bambini. L’UNICEF ha così inviato, oltre agli aiuti, 400 psicologi per aiutare i piccoli a superare i traumi a cui sono andati incontro negli ultimi mesi.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Crimea, un anno con la Russia
Questo contenuto è stato pubblicato al
Giorno di festeggiamenti in Crimea, che ha celebrato il primo anniversario della sua annessione alla Russia. Un momento cruciale della crisi ucraina che ancora non si è risolta. Intanto, emergono dettagli su quei giorni che hanno deteriorato profondamente i rapporti tra Russia e Occidente. L’anniversario dell’annessione della Crimea è stato al centro dell’incontro tra la…
Questo contenuto è stato pubblicato al
La crisi ucraina è stata al centro delle discussioni nell’incontro alla Casa Bianca tra Barack Obama e il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Ma se Obama ha definito utile l’azione diplomatica con la Russia, il polacco Tusk ha invece riservato parole più forti nei confronti di Mosca, definita come il nemico.
“La mia guerra in Ucraina”, l’italiano nel battaglione Azov
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ha 50 anni, è partito dal Piemonte un anno fa per combattere i separatisti filorussi. Ora è tornato in Italia e, insieme a molti svizzeri e stranieri, organizza gli aiuti per i soldati al fronte.
Nell'est dell'Ucraina lo chiamano "Don". È il nome di battaglia di un italiano che ha deciso di combattere nel battaglione Azov, contro i separatisti filorussi. A Kiev ci è arrivato quando stava montando la protesta a Maidan e da allora ha deciso di arruolarsi imbracciando armi e vestendo la mimetica. In Italia era militante nell'estrema destra: "In Ucraina ho combattuto per un'ideale e per lealtà nei confronti dei miei camerati", spiega ora che è tornato in Piemonte dalla sua famiglia.
Nel Donbas gli stranieri stanno giocando un ruolo fondamentale: moltissimi sono al fronte a combattere e altrettanti dai loro Paesi si sono organizzati in reti d'aiuto per spedire cibo, soldi e attrezzatura militare. "Noi di destra siamo riuniti nella Misantropic Division alla quale appartengono anche molti svizzeri. E' solo un altro modo per combattere la guerra nell'est".
Ilaria Morani
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.