Grillo “un po’ stanchino” nomina il ‘direttorio’ M5S
La Rete approva, ma i nomi li decide il leader: malumori anche tra i non-dissidenti; congelate per ora le dimissioni di Pesco e Alberti
Alessandro di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilla sono i cinque parlamentari che affiancheranno Beppe Grillo nella conduzione del Movimento Cinque Stelle. Il ‘collegio di garanti’ è stato approvato dal 91,7% degli oltre 37 mila iscritti certificati che hanno partecipato a una consultazione telematica, conclusa venerdì alle 19.
Il ‘popolo della rete’ ha quindi potuto dire ‘sì’, ma non vagliare candidature, così come non sono stati consultati i gruppi parlamentari del Movimento: a indicare i nomi dei componenti del neonato direttorio era stato lo stesso Grillo dopo aver fatto sapere, attraverso il suo blog, di sentirsi “un po’ stanchino”.
Ancora da definire, per quanto si può desumere dalle prime dichiarazioni di Roberto Fico, il mandato del collettivo: “Qui nessuno comanderà niente ma cercheremo di dare una mano al movimento affinché cresca ancora di più. Il nostro ruolo in questo momento non lo specifico ancora, abbiamo visto un po’ come è stata fatta la votazione, iniziamo ad incontrarci, non abbiamo ancora fatto una riunione”.
Voci di un possibile ridimensionamento del ruolo di Beppe Grillo nel Movimento Cinque Stelle erano sempre state smentite. Soltanto ora l’ex comico scrive “Io, il blog e il camper non bastiamo più” e apre la strada ai cinque deputati “che grazie alle loro diverse storie e competenza opereranno come riferimento più ampio dell’M5S in particolare sul territorio e in Parlamento”.
Il cambio di rotta arriva dopo l’espulsione di Massimo Artini e Paola Pinna, gli ultimi due di 22 tra senatori e deputati usciti dal Movimento, tra abbandoni ed espulsioni.
Sembrano però rientrare le ipotesi di dimissioni di Daniele Pesco e Ferdinando Alberti, che le avevano minacciate in caso di esito favorevole della consultazione di venerdì.
Un’assemblea del gruppo alla Camera –convocata a notte inoltrata- sarebbe servita proprio a rasserenare gli animi dei deputati, contrari al metodo scelto per riorganizzare il movimento. Non sono stati soltanto i ‘dissidenti’ a contestarlo.
ANSA/scarc
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