Macron difende le sue scelte, ma con alcune aperture
Il presidente francese ha stilato giovedì un bilancio del grande dibattito nazionale indetto per ascoltare le rivendicazioni del movimento dei gilet gialli. Tra le misure annunciate, una riduzione delle tasse per le classi medie.
Rinviato di dieci giorni in seguito all’incendio che ha devastato la cattedrale di Notre Dame, l’intervento di Emmanuel Macron davanti alla stampa era molto atteso. Nel suo discorso, il presidente francese ha parlato di “giuste rivendicazioni” avanzate del movimento dei gilet gialli e ha sottolineato di capire le “inquietudini” dei francesi.
Il grande dibattito nazionale avviato in seguito alle proteste scoppiate sei mesi fa, ha portato a galla un “profondo senso di ingiustizia fiscale, territoriale, sociale”, ha dichiarato Macron. Il movimento ha consentito di “rivelare alcuni angoli morti della società”, citando tra l’altro “le famiglie monoparentali, gli andicappati, le persone con le pensioni più basse”.
Tuttavia Macron ha anche difeso le sue riforme, ribadendo il no a una delle principali richieste dei gilet gialli, ovvero il ripristino della tassa patrimoniale sui capitali. Nello stesso tempo, però, ha annunciato un taglio dell’imposta sul reddito per i lavoratori e la classe media, che si tradurrà in minori entrate per lo Stato pari a circa cinque miliardi di euro.
Nessun referendum di iniziativa cittadina
No neppure ad un’altra richiesta dei gilet gialli, l’introduzione del referendum di iniziativa cittadina. Anche in questo caso, Macron ha tuttavia fatto delle aperture, abbassando a un milione di firme (oggi il 10% del corpo elettorale, circa 4,5 milioni di cittadini la soglia necessaria per sottoporre al Parlamento una legge di iniziativa mista. Sempre in materia di istituzioni, si è detto pronto a discutere l’introduzione di una parte di proporzionale nel sistema elettorale (il 20% nell’Assemblea nazionale) e a ridurre del 25/30% i parlamentari,
Per quanto concerne le pensioni, il presidente francese ha detto di volere mantenere l’età di pensionamento a 62 anni e di volere rivedere al rialzo quelle più basse.
Una delle altre grandi inquietudini emerse durante il dibattito nazionale era la chiusura di scuole ed ospedali nelle regioni periferiche. Macron ha annunciato che nessun ospedale o scuola sarà chiuso senza l’accordo dei sindaci dei comuni interessati. Sempre per quanto concerne le scuole, il numero di allievi nelle classi sarà limitato a un massimo di 24.
Nel suo intervento, Macron ha però anche sottolineato che “le trasformazioni indispensabili da realizzare nel Paese non vanno fermate”, poiché “corrispondono profondamente alle aspirazioni dei nostri concittadini”.
Per l’inquilino dell’Eliseo, gli orientamenti presi durante questi primi due anni del suo mandato erano per molti aspetti “giusti”.
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