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Ex nazista di 96 anni tenta la fuga

Un poliziotti giudiziale guarda l orologio in attesa della 96enne che alla fine non si è presentata.
L'attesa è stata vana: la 96enne imputata non si è presentata in aula. Keystone / Markus Schreiber / Pool

La 96enne ex segretaria di un campo di concentramento nazista, che aveva fatto perdere le sue tracce prima dell’avvio del processo a suo carico (per rispondere di complicità nell'uccisione di 10'000 persone), è stata ritrovata dopo alcune ore, secondo quanto comunicato dal portavoce del tribunale di Itzehoe, dove doveva essere giudicata. Il dibattimento è stato posticipato al 19 ottobre.

Appena qualche giorno fa aveva scritto una lettera di suo pugno al giudice, per dire di non voler presenziare alla prima udienza del suo processo “per risparmiarsi” di essere “messa alla gogna dell’umanità”.

Nessuno aveva però immaginato che l’ex segretaria del campo di concentramento nazista di Stutthof, accusata di assistenza nello sterminio di 10’000 persone, potesse, a 96 anni, pensare di scappare. 

Invece è andata proprio così: giovedì all’alba Irmgard Furchner ha lasciato la casa di riposo in cui risiede a Quickborn, Amburgo, e con un taxi è andata verso la stazione della metropolitana di Nordstedt. Mentre in tribunale l’aspettavano, oltre al giudice e agli avvocati, 12 rappresentanti delle 30 persone che si sono costituite parte civile e oltre 50 giornalisti. 

Il processo senza di lei non poteva tenersi e il giudice Domik Gross ha emesso un mandato d’arresto a carico dell’anziana. La donna è stata fermata diverse ore dopo, alle 13.50, lungo la Langenhorner Chausse della città anseatica, dove era stata notata da una poliziotta.

“A causa della mia età e delle mie limitazioni fisiche non vorrei accettare l’appuntamento giudiziario e chiedo comprensione al mio difensore – aveva scritto al Tribunale di Itzehoe allegando una serie di certificati medici alla lettera pubblicata da Bild -. Vorrei risparmiarmi tanto imbarazzo e di essere messa alla gogna dell’umanità”. 

Sulla base di queste righe, che esprimevano soltanto un’intenzione, non avrebbe potuto essere fermata, hanno spiegato oggi in Tribunale. Alla donna era stato però spiegato cosa sarebbe successo se non si fosse presentata in aula, e così alla fine è scattato l’ordine di cattura.

Quello a carico dell’ex segretaria e stenografa che operò al comando del Lager fra il 1943 e il 1945 è ritenuto un processo particolarmente importante, perché mette in luce la responsabilità delle donne nell’Olocausto. Nel campo di concentramento tedesco presso Danzica, Furchner dava il suo contributo ogni giorno, come assistente all’eliminazione fisica dei prigionieri. Anche se lei, già testimone in passato nell’ambito di procedimenti giudiziari su questo tassello dell’atroce storia del nazismo di Hitler, ha sempre contestato le accuse.

Sul caso si è sollevata l’indignazione del comitato di Auschwitz: con la tentata fuga “ha dimostrato l’incredibile disprezzo per lo stato di diritto e anche per i sopravvissuti”, il commento del vicepresidente Christoph Heubner. Dello stesso tenore le parole dell’avvocato di due sopravvissute che si sono costituite parte civile al processo sul lager di Stutthof: “Ha preso in giro la giustizia. E chiaramente non sente di dover rispondere alla nostra legge”.

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