Venezuela, il partito di Maduro prende le redini del Parlamento
Il partito del presidente del Venezuela Nicolas Maduro controlla da martedì il Parlamento, unica istituzione finora nelle mani dell'opposizione la quale si è riunita in un'assemblea parallela poiché considera "fraudolento" il risultato delle urne dello scorso mese.
I deputati del Partito socialista unito del Venezuela (PSUV) e i suoi alleati detengono 256 dei 277 seggi del Parlamento monocamerale.
Gli eletti sono entrati martedì nell’emiciclo, attorniato da un importante dispiegamento di agenti di polizia, portando ritratti dell’eroe rivoluzionario Simon Bolivar e del defunto presidente Hugo Chavez.
Lo stesso Maduro si è detto “molto ottimista” riguardo al futuro e ha lanciato un appello per “il dialogo inclusivo con tutto il Paese”.
Il capofila dell’opposizione Juan Guaido, riconosciuto come presidente a interim da 50 Paesi, ha promesso di resistere e assicurare la continuità del lavoro dei parlamentari eletti nel 2015 fino all’organizzazione di “elezioni presidenziali e legislative libere”.
Secondo il politologo Jesus Castillo-Molleda, l’Assemblea nazionale costituita nel 2015 non ha fondamenti legali e costituzionali. Il direttore dell’istituto di sondaggi Datanalisis, Luis Vincente Leon, è del parere che l’opposizione e Guaido cerchino tramite essa di ottenere il sostegno internazionale, come quello di Washington.
Il segretario di Stato statunitense Mike Pompeo ha già annunciato che il suo Paese, al pari di Colombia, Brasile, Costa Rica e Panama, non riconosce il nuovo Parlamento.
L’amministrazione Trump è stata il principale alleato di Guaido ed ha imposto severe sanzioni economiche al Venezuela nel tentativo di allontanare Maduro.
Dal canto suo, il presidente socialista ha già lanciato diversi appelli al dialogo al futuro presidente USA Joe Biden.
tvsvizzera.it/Zz/afp con RSI (TG del 06.01.2021)
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