Kim-Trump: “prima i fatti, poi i colloqui”
"Non vi saranno colloqui fino a quando la Corea del Nord non farà seguire azioni alle parole". Lo ha detto venerdì la portavoce della Casa Bianca.
Il presidente statunitense Trump aveva annunciato giovedì la disponibilità a incontrare il leader nordcoreano Kim Jong-un. Ma “abbiamo bisogno di azioni concrete e verificabili”, ha riferito Sarah Sanders ai giornalisti. Gli Stati Uniti “faranno zero concessioni prima dei colloqui”.
I “passi concreti” chiesti alla Corea del Nord sono l’impegno per una denuclearizzazione completa, verificabile e irreversibile del Paese. Sono stati stabiliti d’intesa con il presidente cinese Xi Jinping, che è pure favorevole a un dialogo diretto e a non fare alcuna concessione a Pyongyang.
“Il presidente Xi mi ha detto di apprezzare che gli Usa stiano lavorando per risolvere il problema diplomaticamente piuttosto che con una alternativa nefasta”, ha twittato Donald Trump. “La Cina continua ad essere collaborativa!”.
Il cammino verso un accordo è però lungo: tempo e luogo devono ancora essere decisi e restano in vigore le sanzioni economiche sulla Corea del nord, che nel frattempo non dovrà effettuare alcun test missilistico.
Spoke to Prime Minister Abe of Japan, who is very enthusiastic about talks with North Korea. Also discussing opening up Japan to much better trade with the U.S. Currently have a massive $100 Billion Trade Deficit. Not fair or sustainable. It will all work out!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 10 marzo 2018Collegamento esterno
Sui possibili colloqui, Trump si è consultato anche con il presidente francese Emmanuel Macron e il premier giapponese Shinzo Abe, il quale ne sarebbe “molto entusiasta”.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.