Bielorussia, l’Onu chiede “indagine indipendente”
Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato venerdì una risoluzione proposta dall'Unione Europea che chiede "un'indagine indipendente" su presunti abusi e violenze contro i manifestanti pacifici in Bielorussia, nel corso delle proteste seguite alle elezioni del 9 agosto che hanno confermato Alexander Lukashenko presidente per un sesto mandato.
Il dibattito urgente sulla situazione in Bielorussia, chiesto dalla Germania per conto dell’UE, è stato più volte interrotto, ad esempio quando la presidente dell’assemblea ha presentato il video messaggio di Svetlana Tikhanovskaia, principale oppositrice di Lukashenko, fuggita in Lituania. Il delegato bielorusso ne ha immediatamente chiesto lo stralcio poiché a suo dire irrilevante ai fini della procedura discussa.
Il processo di votazione è stato più volte rallentato dalla Russia, che ha proposto 17 emendamenti, tutti respinti.
La risoluzione è stata infine adottata invariata dal Consiglio dei 47 membri, con 23 voti a favore, 22 astensioni e 2 contrari: Venezuela ed Eritrea.
“Affari interni”
Una decisione che il governo di Alexander Lukashenko ha già condannato e definito “un’inequivocabile interferenza negli affari interni” del Paese poiché, ha dichiarato il ministro degli Esteri bielorusso Vladimir Makei, “alcune delle sue disposizioni offrono una valutazione della situazione in Bielorussia, una valutazione dei risultati elettorali, una valutazione del comportamento dei vari partiti e così via”.
l governo di Minsk risponderà “in modo proporzionato” alle possibili sanzioni UE, ha aggiunto il ministro citato dall’agenzia statale russa Tass.
tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 18.09.2020)
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