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Diritti dell’uomo: prima preoccupazione, la Siria

Riunito per tutto il mese a Ginevra, il Consiglio dei diritti umani dell'Onu discuterà del rapporto d'inchiesta sui crimini contro l'umanità

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A Ginevra, è cominciata lunedì mattina la sessione annuale del Consiglio dei diritti umani. A preoccupare maggiormente l’organismo delle Nazioni Unite, riunito per tutto il prossimo mese, è soprattutto la situazione in Siria.

Fra due settimane sarà discusso il rapporto d’inchiesta Onu sui crimini contro l’umanità.

“La tregua in Siria è un passo incoraggiante, ora bisogna creare corridoi umanitari dove necessario. L’estremismo violento si combatte con la prevenzione, e sul tema del terrorismo la Svizzera ospiterà ad aprile una conferenza internazionale.”

Così il ministro degli esteri svizzero Didier Burkhalter, che ha aperto a Ginevra la decima sessione del Consiglio dei diritti umani, organismo delle Nazioni Unite che supervisiona il rispetto dei diritti dell’uomo nel mondo, ma molto controverso per accogliere anche paesi come Arabia Saudita e Cina, accusati di violare i diritti fondamentali.

Il momento caldo sarà fra due settimane, il 15 marzo, quando i 46 membri si chineranno sulla Commissione d’inchiesta ONU sulla Siria, che oltre ai gruppi terroristici accusa il regime di Assad di crimini contro l’umanità, soprattutto nei confronti dei detenuti politici, migliaia nel corso degli anni torturati e uccisi senza processo.

Ma qualsiasi tentativo di chiedere sanzioni contro Damasco si scontrerà con la Realpolitik sul terreno. Troppo delicata la situazione, mentre la fragile tregua Obama-Putin globalmente sembra reggere, e si aspetta per lunedì prossimo la ripresa dei negoziati tra regime e opposizione.

Intanto però proprio da Ginevra è lanciato di nuovo l’allarme carestia. “Più di 450 mila persone sono sotto assedio in Siria”, ha detto l’Alto commissario giordano Zeid Raad Al Hussein. Migliaia potrebbero essere già morte di fame.

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