Un processo contro Johnson & Johnson che può costare miliardi
Johnson & Johnson ha portato avanti "un lavaggio del cervello disonesto" e una "campagna multi-miliardaria" sugli oppiacei che ha causato la morte di 46 mila persone nel solo stato dell'Oklahoma nell'ultimo decennio. Questa è l'accusa mossa dal procuratore dell'Oklahoma Mike Hunter nel primo giorno del processo contro J&J.
L'imputazione è di aver contribuito alla crisi provocata da farmaci che creano dipendenza da oppiacei. Dagli anni 80 secondo l’accusa la ditta avrebbe spinto medici a prescrivere in eccesso due suoi prodotti. Un cerotto a base di Fentanyl e una pillola con oppioidi. E questo potrebbe portare all’overdose per gli inquirenti.
L'Oklahoma ha accusato per lo stesso reato anche Teva Pharmaceutical e Purdue Pharma. Queste ultime due hanno però patteggiato nei mesi scorsi, evitando comparire in tribunale.
Il processo comporta notevoli rischi per J&J, e si va ad aggiungere ai guai del colosso per il talco. Secondo alcuni analisti infatti l'Okhaloma potrebbe aprire la strada a cause simili contro J&J e i potenziali patteggiamenti potrebbero raggiungere i cinque miliardi di dollari. Le migliaia di cause contro J&J per il talco, accusato di essere cancerogeno, potrebbero invece - mettono in evidenza alcuni osservatori - tradursi in patteggiamenti fra i 5 e i 15 miliardi di dollari.
Hunter non ha risparmiato parole pesanti contro J&J, che nega di aver agito in modo scorretto. Secondo il procuratore ha prodotto una "pillola magica" solo per profitto, ignorando decenni di ricerche scientifiche che mostravano i pericoli degli oppiacei.
Partecipa alla discussione!