La pressione migratoria continua a mettere a dura prova lo spazio Schengen. La Svezia, paese tradizionalmente generoso e accogliente, ha deciso di reintrodurre i controlli alle frontiere, mentre la Slovenia ha iniziato a disporre del filo spinato sul confine con la Croazia, scatenando le ire di quest’ultima.
Dal vertice di Malta sulla migrazione, però, giunge anche un piccolo segnale positivo. I leader europei si sono accordati per maggiori finanziamenti da destinare all’Africa, al fine di limitare l’esodo verso l’Europa.
Per convincere i migranti economici a non lasciare i loro paesi, sarà istituito un fondo di 1 miliardo e 800 milioni per l’aiuto allo sviluppo, la creazione di posti di lavoro e la lotta agli scafisti e ai passatori. Un fondo al quale parteciperà anche la Svizzera.
Quanto al futuro dello spazio Schengen, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk si dice preoccupato, ma non rassegnato: “I recenti sviluppi in Germania, Svezia, Slovenia e in altre paesi dimostrano chiaramente quanto sia grande la pressione migratoria sugli Stati membri. È vero, salvare Schengen è una corsa contro il tempo. Ma è un corsa che siamo determinati a vincere.”
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Migranti, Svezia messa a dura prova
Questo contenuto è stato pubblicato al
Mentre Europa e Africa cercavano soluzioni al vertice di Malta sulla migrazione, la Svezia ha deciso di reintrodurre i controlli alle frontiere. Mostratosi inizialmente molto aperto nei confronti dei migranti, il Paese si è visto confrontato con un numero di arrivi difficili da gestire e anche il suo modello d’accoglienza è stato messo a dura…
Malta, vertice Ue per agire sulle cause delle migrazioni
Questo contenuto è stato pubblicato al
I colloqui tra le due parti si preannunciano però difficili perché si cercherà di bilanciare i temi della cooperazione dello sviluppo con quelli della sicurezza.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Trenta migranti, perlopiù siriani e iracheni, hanno lasciato mercoledì mattina la Grecia alla volta del Lussemburgo. Si tratta dei primi ricollocamenti decisi dall’UE per la distribuzione dei rifugiati fra i paesi europei, piano che prevede la ridistribuzione di 160mila persone (66mila di queste dalla sola Grecia) fra i diversi paesi europei, e che ha già…
Migranti, ONU e Croce Rossa unite per lanciare un appello
Questo contenuto è stato pubblicato al
È stato lanciato da Ginevra affinché i Governi moltiplichino gli sforzi per aiutare le 60 milioni di persone in fuga da paesi in crisi o in guerra.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.