Tredici richieste "impossibili" per il Qatar
L’Arabia saudita, il Bahrein, l’Egitto e gli Emirati arabi hanno presentato una lista di richieste al Qatar affinché venga superata la crisi in corso dal 5 giugno, quando i quattro paesi più lo Yemen hanno interrotto le loro relazioni con l’emirato, che accusano di sostegno al terrorismo e di intrattenere contatti troppo stretti con l’Iran.
Questo contenuto è stato pubblicato il 23 giugno 2017 - 13:58
In totale sono 13 le richieste da soddisfare entro 10 giorni, fra le quali la chiusura della rete televisiva al Jazeera, la limitazione delle relazioni con l’Iran e nessun contatto ulteriore con organizzazioni considerate terroriste, come i Fratelli Musulmani, Hezbollah, nonché l’autoproclamato Stato Islamico e al Qaida.
Riyad e i suoi alleati le hanno presentate come le condizioni sine qua non per ristabilire le relazioni con il Qatar, al quale hanno chiuso tutte le frontiere aeree, marittime e terrestri.
Doha nell’immediato non ha reagito, ma il ministero degli affari esteri aveva fatto precedentemente sapere che non ci sarà nessun negoziato fino a che le sanzioni saranno in vigore.
In gioco anche Turchia e Stati Uniti
Fra le 13 richieste vi è anche quella della chiusura di una base militare in Qatar appartenente alla Turchia, alleata dell'emirato. Una richiesta con la quale il ministro della difesa di Ankara, Fikri Isik, non è affatto d’accordo. “Oltre a essere una base turca, la nostra base serve a preservare la sicurezza in Qatar e nell’intera regione”.
E mentre presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il quale a fine maggio si trovava a Riyad, si dichiara severo nei confronti del Qatar, accosandolo di essere un “padrino d’alto rango” del terrorismo, il dipartimento di Stato americano si è detto “sbalordito” dal fatto che l’Arabia Saudita e i suoi alleati non abbiano fornito alcuna prova di quanto sostengono per giustificare l’isolamento di Doha.
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