Nello spazio di pochi giorni la moneta virtuale ha perso il 40% del suo valore. Esplosione di una bolla speculativa o normale fluttuazione di mercato?
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tvsvizzera.it/mar con RSI (TG del 23.12.2017)
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Una settimana fa il bitcoin veniva scambiato a oltre 19’000 dollari. Venerdì mattina a poco più di 10’000. Un tonfo che “brucia” 121 miliardi di dollari, un quarto della capitalizzazione di mercato della moneta virtuale.
Il crollo è però tutto relativo, poiché appena un anno fa il bitcoin valeva 850 dollari. Inoltre, sabato la moneta è tornata a salire, ripassando sopra i 16’000 dollari.
Per alcuni esperti, si tratta di una normale fluttuazione di mercato. Inoltre, con l’avvicinarsi delle feste di Natale, molti investitori avrebbero deciso di vendere i loro bitcoin, in cambio di normali valute.
Tuttavia negli ultimi giorni si sono succedute le messe in guardia sui rischi delle valute digitali. A preoccupare è da un lato la sicurezza, soprattutto dopo la bancarotta di Youtib, la piattaforma sudocoreana vittima di un attacco di hacker, e i problemi tecnici segnalati presso Coinbase, il principale sito per acquistare bitcoin. Dall’altro, le autorità di regolamentazione chiedono maggiori controlli su un tipo di moneta spesso accusata di essere utilizzata per ogni tipo di traffico. Il governatore della Banca d’Inghilterra e numero uno del Financial Stability Board, Mark Carney, ha appunto sottolineato la necessità per le autorità di regolamentazione di esaminare le criptovalute e rafforzare le regole sulla raccolta fondi digitale.
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