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Il coronavirus porta la tregua nello Yemen

Diverse persone con la mascherina in un vecchio quartiere di Sanaa
Meno di un mese fa c'è stato il quinto anniversario del conflitto. Ora il paese si prepara a combattere il coronavirus. Keystone / Yahya Arhab

Sotto pressione a causa del coronavirus e impantanata in una guerra che appare senza fine, l'Arabia Saudita ha deciso una tregua unilaterale in Yemen di due settimane. Il paese che si affaccia sul Golfo di Aden ha registrato il suo primo contagiato dal Covid-19.

La tregua era stata già chiesta nei giorni scorsi dall’inviato speciale dell’Onu per lo Yemen, Martin Griffiths. E questo aveva ripreso un appello del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, per cui le parti in guerra erano incoraggiate a metter fine alle ostilità nell’ambito degli sforzi comuni di fronte al coronavirus.

Il conflitto yemenita (la coalizione militare a guida saudita è attiva nel conflitto dello Yemen a sostegno di un governo riconosciuto a livello internazionale dal 2015) ha causato finora circa centomila morti, uccisi da armi convenzionali. Alla guerra si aggiunge una endemica situazione di carestia e di diffusione di malattie antiche quanto mortali come il colera e la febbre dengue. Il sistema sanitario non è in grado di affrontare la pandemia del Covid-19 né di monitorare la situazione.

Per ora gli insorti Huthi non hanno ancora risposto ufficialmente all’annuncio di tregua unilaterale di Riyad. Nei giorni scorsi avevano invece messo sul tavolo dell’inviato Onu un piano dettagliato per arrivare alla pace, tramite una più prolungata tregua militare e la spartizione politica e amministrativa dell’ipotetico Yemen post-conflitto.

“Ci aspettiamo che gli Huthis (ribelli yemeniti) accetteranno la tregua. Stiamo preparando il terreno per combattere il Covid-19” in Yemen, ha detto un alto funzionario.

Sulla difficile situazione yemenita, ecco il servizio del telegiornale:

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