Come si accende il fuoco (per inquinare meno)
Con il metodo "a torcia" introdotto in Svizzera nel 2009, la combustione nel camino è più lenta e genera meno gas nocivi
Per salvare l’ambiente, sarà bene dimenticare il metodo della nonna: il camino acceso dal basso, con l’aiuto di giornali e legno fine, è campione di emissioni nocive.
Il camino o la stufa a legna vanno, al contrario, accesi dall’alto. Certo non sarà facile, settecentomila anni dopo la scoperta del fuoco, capovolgere la prospettiva, ma facendo in modo che bruci come una torcia (o una candela), propagandosi dalla cima verso la base del focolare, l’aria che respiriamo migliorerà.
Con il nuovo metodo di accensione -divulgato nel 2009 dall’Ufficio di protezione dell’ambiente del Canton Zugo- il camino smette di generare fumo pochi minuti dopo: i gas fluiscono attraverso la fiamma calda e bruciano in modo pressoché completo, generando tutt’al più vapore acqueo.
Una misura tutt’altro che inutile: nel Canton Ticino, ad esempio, le emissioni nocive da caminetti e stufe a legna costituiscono l’8% del totale; in alcuni villaggi, la mattina, possono raggiungere un’incidenza del 50%.
Ma come si accende, allora, il fuoco? Si prepara il cosiddetto ‘modulo d’accensione’ (4 ciocchetti d’abete e un accendi-fuoco, per esempio trucioli di legno impregnati di cera) e lo si colloca in cima alla legna, accatastata a strati incrociati. Un fiammifero, e il gioco è fatto. Rispetto al vecchio metodo, la combustione sarà più lenta e controllata.
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