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Cinque a due per il Pd ma avanzano Lega e Grillo

Renzi perde la Liguria ma conquista la Campania con De Luca, alto l'astensionismo alle urne

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In attesa dei dati della Sicilia, dove le urne si chiudono alle 15 di lunedì, la campagna per le regionali in Italia finisce 5 a 2. Se numericamente il risultato sembra arridere al Pd di Renzi – che strappa al centrodestra la Campania con Vincenzo De Luca e mantiene, non senza fatica in Umbria, le sue roccaforti (Toscana, Marche e Umbria), confermandosi in Puglia – sono numerosi i campanelli d’allarme per la maggioranza.

La sconfitta più cocente si è consumata in Liguria, dove il fedelissimo di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti, si piazza al primo posto con l’apporto decisivo della Lega. Lega che per certi versi è la vera vincitrice di questa tornata elettorale, divenendo la principale forza del centrodestra in vaste aree del paese e estendendosi in zone per lei inconsuete, come Toscana e Marche. Anche il Movimento Cinque Stelle, dato alla vigilia in difficoltà, resta saldamente al secondo posto a livello nazionale.

Successo personale per il riconfermato governatore leghista Luca Zaia in Veneto, regione in cui il Pd che aveva candidato Alessandra Moretti non è riuscito a bissare il risultato ottenuto alle europee dell’anno scorso. Da sottolineare il sensibile calo della partecipazione al voto, passato dal 61 al 52%.

I risultati nelle sette regioni

Nel dettaglio, due erano le regioni ritenute in bilico alla vigilia: Campania e Liguria. Nella prima, l’uscente Stefano Caldoro (Forza Italia) si è fermato al 38,3% ed è stato superato dal discusso ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca (41,1%). Per quest’ultimo, già condannato per abuso d’ufficio, si prospettano approfondimenti sulla sua posizione relativi alla compatibilità della sua elezione con la legge Severino. Staccata la candidata del M5S Valeria Ciarambino.

In Liguria esito opposto, con il centrodestra che con il berlusconiano Giovanni Toti (34,4%), sostenuto dalla Lega, prima formazione dei moderati, conquista la rossa Liguria approfittando della spaccatura tra renziani (Raffaella Paita 27,8%) e sinistra (Luca Pastorino 9,4%) seguita alle contestate primarie che hanno visto la sconfitta del’ex segretario della CGIL Sergio Cofferati. Alice Salvatore (M5S) è terza con il 28,8%.

Per il resto il centrosinistra si conferma nelle sue roccaforti del Centro, Toscana (Enrico Rossi del Pd al 48,0%, Claudio Borghi di Lega-FdI 20,0%), Marche (Luca Ceriscioli del Pd al 41,1%, Giovanni Maggi del M5S al 21,8%) e Umbria (Catiuscia Marini del Pd al 42,8%, Claudio Ricci di FI al 39,3%), così come in Puglia con Michele Emiliano (47,1%) che distanzia la grillina Antonella Laricchia (18,4%) mentre nel centrodestra il fittiano Francesco Schittulli precede con il 18,3% la forzista Adriana Poli Bortone (14,4%).

Plebiscito in Veneto per il governatore Luca Zaia (50,1%), per nulla impensierito dalla democratica Alessandra Moretti che si ferma al 22,7% mentre il pentastellato Jacopo Berti per una manciata di voti (11,87%) si piazza davanti al sindaco di Verona Flavio Tosi (11,86%).

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