Tremila soldati della Guardia Nazionale, agenti di polizia, polizia di Stato, vice sceriffi e altro personale delle forze dell'ordine stanno assicurando la città di Minneapolis, in attesa del verdetto nel processo contro Derek Chauvin, l'ex poliziotto accusato di omicidio per la morte, lo scorso anno, di George Floyd.
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Nella città che è diventata il simbolo del dibattito americano sugli omicidi da parte delle forze dell’ordine, alcuni cittadini, intervistati dai media statunitensi, si chiedono se il dispiegamento di sicurezza non sia eccessivo.
Vista la presenza massiccia delle forze dell’ordine ma anche di numerosi manifestanti davanti al tribunale dove si tiene il processo, centinaia di negozi hanno deciso di tenere le saracinesche abbassate, mentre molti edifici pubblici sono stati sbarrati. I funzionari di Minneapolis stimano che la città abbia finora subito oltre 350 milioni di danni.
Nel frattempo, dopo le arringhe finali nel processo Chauvin, il cui verdetto dovrebbe essere divulgato domani, mercoledì, il giudice Peter Cahill ha detto ai giurati di “attenersi alla legge e di valutare solo le prove discusse in aula”.
Il giudice ha pure stigmatizzato le parole della deputata democratica Maxine Waters (che invitava la gente a “rimanere in piazza e a combattere per la giustizia”) ritenendole “non rispettose della legge”. Secondo alcuni media USA, quando il verdetto sarà conosciuto (per evitare nuovi scontri sia a Minneapolis che in altre città degli States, attualmente in massima allerta), non è escluso un discorso alla nazione in diretta TV del presidente Joe Biden.
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tvsvizzera.it/fra con RSI
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