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Aumenta la tensione in Medio Oriente

È salito a 13 il bilancio dei morti a Gaza per gli attacchi israeliani. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità locale aggiungendo che i feriti sono ora 114. Intanto continua il lancio di razzi da parte della Jihad verso le zone del sud di Israele e in particolare nelle comunità ebraiche a ridosso della Striscia.

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Mentre continua il lancio di razzi da parte della Jihad, Israele ha convocato per sabato sera il Gabinetto di sicurezza.

Si tratta della peggiore ondata di violenze da un anno a questa parte, e del bilancio più grave dai tempi della guerra di undici giorni del maggio 2021, che ha provocato 260 morti da parte palestinese, compresi combattenti, e 14 morti in Israele, tra cui un soldato.

Si moltiplicano intanto gli appelli internazionali alla cessazione delle ostilità. Fra i tanti quello dell’Unione Europea, che “segue con grande preoccupazione gli ultimi sviluppi a Gaza” e “chiede la massima moderazione a tutte le parti per evitare un’ulteriore escalation e altre vittime”, scrive in una nota il portavoce del Servizio d’azione esterna Ue (SEAE), Peter Stano.

“Sebbene Israele abbia il diritto di proteggere la sua popolazione civile, è necessario fare tutto il possibile per prevenire un conflitto più ampio, che colpirebbe le popolazioni civili di entrambe le parti e provocherebbe altre vittime e sofferenze maggiori”, sottolinea, indicando “la necessità di ripristinare un orizzonte politico e garantire una situazione sostenibile a Gaza”.

L’operazione nella Striscia di Gaza potrebbe essere collegata in qualche modo anche all’instabile situazione politica in Israele (un paese attualmente guidato da un premier ad Interim e nel quale a novembre si terranno le quinte elezioni in tre anni e mezzo). Sentiamo il nostro collaboratore, esperto di Medio Oriente, Michele Giorgio.

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Dal canto suo, il Sottosegretario generale della Lega Araba, Saeed Abu Ali, condanna “con la massima fermezza questa feroce aggressione israeliana” contro Gaza e “invita la comunità internazionale, in particolare il Consiglio di sicurezza e le organizzazioni per i diritti umani, ad adottare misure immediate ed efficaci per porre fine a questa aggressione e istituire un sistema internazionale di protezione del popolo palestinese attuando le relative risoluzioni dell’Onu”.


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