Prima crisi internazionale per Donald Trump. Il presidente eletto degli Stati Uniti ha scatenato una dura reazione della Cina per la telefonata che ha avuto con la presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen. Pechino ha presentato una protesta formale contro gli USA e il ministero degli Esteri cinese ha ribadito che “c’è solo un’Unica Cina nel mondo e Taiwan è un’inseparabile parte del territorio cinese. Il governo della Repubblica popolare cinese è il solo legittimato a rappresentare la Cina”.
Formalmente esiste una sola Cina e, all’ONU, c’è un solo rappresentante, inviato da Pechino. Finora, quindi, i presidenti americani, da Richard Nixon in avanti, hanno sempre evitato di interloquire con Taiwan per non irritare Pechino. A questa regola diplomatica si è appena sottratto Trump. Ora gli osservatori internazionali si chiedono se lo abbia fatto per “ignoranza” o “volontariamente”.
Il magnate ha difeso le sue ragioni attraverso un messaggio su twitter nel quale ha spiegato che è stata la presidente di Taiwan a chiamarlo per congratularsi della vittoria alle elezioni. “È interessante – aggiunge Trump – come gli Stati Uniti abbiano venduto a Taiwan attrezzature militari per miliardi di dollari e che io non possa accettare una telefonata di congratulazioni”.
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