L'ex produttore cinematografico Harvey Weinstein è stato condannato a New York a 23 anni di prigione. Il giudice James Burke avrebbe potuto infliggergli da un minimo di cinque anni a un massimo di 29.
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tvsvizzera.it/fra con ATS
È una sentenza esemplare, quella decisa dal giudice James Burke, anche se con un piccolo sconto sul massimo della pena di 29 anni chiesta dal pubblico ministero. “Anche se questa è la prima sentenza del genere, non è per una prima violazione della legge”, ha premesso Burke alludendo ad accuse che risalgono addirittura agli anni Settanta.
Il movimento #MeToo ha applaudito la decisione della corte: “Ho pianto di commozione”, ha detto Mira Sorvino, mentre per Ashley Judd, Rose McGowan e le altre ‘Silence Breakers’, “nessuna pena detentiva potrà riparare tante vite distrutte e carriere rovinate”
Prima della sentenza le accusatrici dell’ex produttore avevano rinnovato in aula la loro drammatica testimonianza. La Haley, che Weinstein ha costretto a un atto di sesso orale nel 2006, ha detto che l’aggressione le ha cambiato per sempre la vita: “Ha violato la mia fiducia e il mio corpo. Non mi ha soltanto spogliato della mia dignità come essere umano e come donna. Ha diminuito la mia fiducia in me stessa”.
Nessuna clemenza
Weinstein, reduce da un’operazione al cuore, era arrivato in tribunale in sedia a rotelle. In un delirante messaggio alla corte, in cui ha evocato la “crisi dell’America”, l’uragano Sandy, il comunismo e l’11 settembre, ha detto di aver pensato che ogni rapporto con le sue accusatrici fosse consensuale e di sentirsi “totalmente confuso” per quel che gli sta accadendo. “Le nostre verità possono essere diverse ma provo veramente rimorso”, ha detto l’uomo dietro successi di Hollywood come “Shakespeare in Love” e “Pulp Fiction”.
Invano i difensori hanno implorato clemenza, auspicando i cinque anni previsti dal minimo della pena alla luce dello stato di salute del condannato, le sue attività filantropiche e i rapporti con le figlie che non lo vogliono vedere da quando nell’ottobre 2017 uscì il primo scoop del New York Times.
Il giudice Burke non si è lasciato commuovere: ha condannato Weinstein a 20 anni per l’aggressione contro la Haley e ad altri tre per lo stupro di terzo grado (un rapporto sessuale non consensuale) della Mann. Ma per Weinstein non è finita: concluso il processo di New York, dovrebbe aprirsi quello di Los Angeles dove l’ex produttore deve rispondere di nuove accuse.
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