Una forte eruzione ha interessato mercoledì l'isola di Stromboli poco prima delle 17:00. È stata tra le più intense mai registrate da quando è attivo il sistema di monitoraggio del vulcano. Un'escursionista è morto mentre si trovava sulle pendici sotto il cratere.
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tvsvizzera.it/Zz/ansa con RSI (TG del 03.07.2019)
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I lapilli incandescenti sono caduti su canneti e arbusti appiccando il fuoco anche a basse quote, e facendo fuggire la gente. C’è stato chi ha cercato riparo in casa, chi si è buttato in mare per paura dei roghi, chi è caduto, come due escursionisti per il cui salvataggio sono impegnati i vigili del fuoco con un elicottero. E chi ha potuto, se aveva una barca o un amico o un conoscente con un natante, si è allontanato.
In serata l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha sottolineato che il violento fenomeno esplosivo “si può considerare sostanzialmente concluso”, ma non è possibile prevedere se ci saranno delle repliche. “Sono fenomeni imprevedibili – ha spiegato il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Ing, Eugenio Privitera – di conseguenza non si possono fare scenari”. E ha ricordato che casi di emissione di così grande energia “sono abbastanza rari, perché lo Stromboli è caratterizzato da un’attività continua ma a bassa energia”. Ma la paura continua a permeare Stromboli e i suoi abitanti. In molti si preparano a passare la notte all’aperto.
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