Unioni civili, mai così vicine al riconoscimento giuridico
Al via la discussione in Senato del disegno di legge per la riforma dei diritti e doveri delle coppie di fatto. Primi voti la prossima settimana.
Gustav e Luca sono una coppia, erano in Piazza del Pantheon a Roma lo scorso sabato a gridare con gioia “sveglia! sveglia!”, in contemporanea con altre migliaia di persone, in novantotto piazze italiane.
Sono giornalisti, vivono a Roma, non è la prima battaglia a cui partecipano, sempre in difesa dei diritti delle coppie dello stesso sesso. Nel 2007 assistono al fallimento del primo disegno di legge finalizzato al riconoscimento giuridico dei rapporti di “convivenza”, i DICO sigla che significa “DIritti e doveri delle persone stabilmente Conviventi”.
Ispirati da questa esperienza realizzano un film-documentario autobiografico dal titolo “Improvvisamente l’inverno scorso” vincitore della menzione speciale del premio della giuria Manfred Salzgeber al Festival internazionale del Cinema di Berlino.
Gustav e Luca sono al loro terzo film. Nel 2011 il film “Italy: Love It, or Leave It” è un grande successo, distribuito in molti paesi, partecipa in oltre duecento festival in tutto il mondo consacrandoli come registi e sceneggiatori.
Gustav ha seguito personalmente un percorso informativo sul disegno di legge Cirinnà presso l’Associazione Stampa Estera in Italia, con l’organizzazione di conferenze, invitando la Senatrice Monica Cirinnà proponente del disegno di legge ad esporne i contenuti ai giornalisti esteri.
L’iter della legge
Il Parlamento italiano sta discutendo oggi, giovedì, il disegno di legge che si propone di riformare i diritti e doveri delle coppie di fatto e delle unioni civili, se la proposta di legge verrà approvata le unioni civili acquisirebbero diritti per molti aspetti simili all’istituto del matrimonio. Il percorso del disegno di legge in Parlamento non è facile, potrebbe essere interrotto subito dalle pregiudiziali di costituzionalità, ovvero obiezioni sulla compatibilità del testo di legge con la Costituzione della Repubblica Italiana. I primi voti non sono attesi prima della prossima settimana.
Il testo all’esame del Senato è il “disegno di legge Cirinnà”, dal nome della sua proponente la Senatrice del Partito Democratico Monica Cirinnà.
Nella sua prima stesura il disegno di legge prevedeva l’istituzione delle unioni civili per le coppie omosessuali con diritti e doveri identici a quelli previsti per il matrimonio civile, eccetto le adozioni. Inoltre introduceva la stepchild adoption, ovvero la possibilità di adottare il figlio del partner. In secondo piano, ma non di minore importanza, il diritto di reversibilità della pensione del partner defunto.
Il disegno di legge, presentato a marzo scorso è rimasto bloccato per mesi in Commissione Giustizia del Senato, tra ostruzionismi e resistenze. Il testo attualmente al voto in senato ha subito quattro modifiche successive ed è stato presentato ad ottobre con il nome “Cirinnà-bis”, limato nei punti sensibili ovvero il mantenimento di un carattere distinto tra le unioni civili e l’istituzione del matrimonio ed nel tema delle adozioni; punti che saranno il terreno dello scontro politico in Parlamento.
L’Italia non ha attualmente una legislazione effettiva per le unioni civili. Si parla pertanto di “coppia di fatto” in quanto non riconosciuta giuridicamente.
Dopo vent’anni di tentativi, dai PACS ai DICO, le unioni civili sono vicine al traguardo dell’approvazione in Parlamento.
La politica è sostanzialmente divisa sul disegno di legge, gli schieramenti sono trasversali, ci sono divisioni interne nei partiti tra laici e cattolici contrari al provvedimento, numerosi i capovolgimenti di fronte.
Il Partito Democratico, con l’appoggio totale del Premier Renzi, assicura unità per la “realizzazione di una bella legge per l’Italia”.
La Chiesa non entra direttamente nel dibattito politico ma rivendica il diritto dei credenti di intervenire in difesa dell’identità della famiglia. La CEI, Conferenza Episcopale Italiana è contraria all’accostamento delle unioni civili al matrimonio. Il Cardinale Angelo Bagnasco si esprime con fermezza: “Non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”. In questo “scrigno” la “punta di diamante” sono i figli: “Il loro vero bene deve prevalere su ogni altro, poiché sono i più deboli ed esposti: non sono mai un diritto, poiché non sono cose da produrre. Hanno bisogno di un microcosmo completo nei suoi elementi essenziali”.
La Chiesa manifesta comunque disponibilità al dialogo ed esorta a mantenere toni pacati durante l’imminente Family Day, il quarto evento, organizzato in difesa della famiglia tradizionale.
Dal lato opposto sono in molti ad auspicare la realizzazione in breve tempo di una legge sulle unioni civili. I movimenti Lgtb (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender), per ricordare che l’Italia è in ritardo rispetto a molti paesi europei, sabato 23 gennaio, hanno organizzato una manifestazione congiunta in novantotto piazze italiane, da Aosta a Palermo con lo slogan “Svegliati Italia”.
L’associazione Arcigay ha stimato un milione di presenze.
Enrico Marra
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