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Desirée, tre fermi per omicidio e stupro

Svolta nelle indagini sull'omicidio di Desirée Mariottini, la 16enne trovata morta nella notte tra giovedì e venerdì scorsi in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo a Roma. La Polizia ha eseguito tre fermi per stupro e omicidio.

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Il decreto di fermo riguarda due senegalesi irregolari sul territorio italiano e un nigeriano che risulta titolare di un permesso di soggiorno per motivi umanitari rilasciato dalla questura di Roma. I tre sono ritenuti responsabili, in concorso con altre persone in via di identificazione, di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario.

Gli invisibili

Irregolari, ai margini, irreperibili per lo Stato italiano e dunque invisibili. Nascosti nelle pieghe di un quartiere che, si è scoperto ora ma alla fine tutti lo sapevano, aveva al centro un buco nero con un cancello chiuso da un lucchetto. Lo stabile abbandonato di via dei Lucani era il quartier generale dei tre uomini arrestati per lo stupro di gruppo e l’omicidio di Desirée Mariottini. 

La ragazza li conosceva, li aveva già frequentati nei giorni precedenti la morte, hanno appurato le indagini. Di questo sono convinti gli inquirenti. E poi c’è un teste che dice: “stava con me. Poi è arrivato quel nero che le ha detto ‘vieni con me’. Dopo ne è arrivato un altro”.  Sono gli aguzzini di Desirée: due senegalesi irregolari e un nigeriano col permesso per motivi umanitari scaduto.

I tre fermati avevano precedenti per spaccio di droga: erano dei pusher, forse i pusher che nelle ultime settimane davano la droga a Desirée. I senegalesi erano clandestini, due irregolari senza permesso di soggiorno. Il nigeriano – a quanto si apprende da fonti investigative – aveva un permesso di soggiorno per richiesta d’asilo scaduto ed aveva ricevuto un provvedimento di espulsione firmato dal prefetto di Roma il 30 ottobre 2017. L’uomo si era reso irreperibile. 

Spacciatori

I tre probabilmente spacciavano a San Lorenzo e avevano eletto a base la terra di nessuno di via dei Lucani. Ma in città forse avevano appoggi su cui contare, piccoli giri, ma utili per sparire e stare sott’acqua. Non sono stati fermati a San Lorenzo, ma oltre, verso la periferia sud ed est, sempre in luoghi dove diluirsi è facile.

Abusata e uccisa

Desirée potrebbe essere stata abusata quando non era più cosciente. Un’ipotesi, terribile, su cui si sta concentrando l’attenzione degli investigatori che sono al lavoro per far luce sulle ultime ore di vita della giovane di Cisterna di Latina. 

Dalle risultanze dell’autopsia emergerebbero l’assunzione di droga e tracce di uno o più rapporti sessuali. Non sono stati riscontrati, invece, segni di violenza come percosse o ferite. L’ipotesi investigativa è che Desirée possa essere stata abusata da una o più persone quando non era più cosciente per assunzione di stupefacenti.

L’ultima telefonata di Desirée prima di morire risale a due giorni prima del ritrovamento. “Ho perso l’autobus, resto a Roma da un’amica”, ha detto la ragazza alla nonna materna contattandola il 17 ottobre. Una telefonata arrivata da un’utenza privata che insospettì la famiglia che il giorno dopo sporse denuncia per scomparsa. E un ragazzo, che ha preferito l’anonimato, racconta che a Desirée era stato rubato il telefonino: “la lasciai alle 4 di mattina davanti a quello stabile dove entrò, forse cercava il telefonino”. Da quell’edificio Desirée non è mai più uscita viva.



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