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Sutermeister e l’idroelettrico, storia di un record

Nel marzo del 1892, nella piemontese Val Grande, l’energia prodotta nella centrale idroelettrica dell’imprenditore svizzero Karl Konrad Sutermeister venne trasportata a distanza e illuminò Pallanza. Quattro mesi prima di Roma.

“Da questo colle il IV-VII-MDCCCXCII captate le cascatelle dell’Aniene corrente elettrica alternata per la prima volta nel mondo lanciata a distanza illuminò Roma”. Così recita una targa apposta a Tivoli, comune alle pendici dei monti Tiburtini, una trentina di chilometri a est della capitale italiana. La targa, collocata nel 1932 (“Il Comune di Tivoli a memoria nel quarantesimo”, conclude l’epigrafe), celebra un primato che, forse, tale non è. In un piccolo paese piemontese nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, qualche mese prima, era infatti già in funzione una centrale idroelettrica con trasmissione a distanza di corrente alternata, che consentiva di illuminare Pallanza (oggi Verbania): la località è Cossogno, il corso d’acqua nasce in Val Grande, sfocia una dozzina di chilometri dopo nel lago Maggiore e si chiama torrente San Bernardino, e a costruire quella centrale fu un imprenditore svizzero: Karl Konrad Sutermeister, per tutti Carlo.

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Un’altra targa, affissa sulla facciata del municipio di Cossogno, racconta proprio questa storia. Vi si legge: “Cossogno memore ed orgogliosa ricorda e rivendica il primato italiano della centrale idroelettrica in località Lanca ideata voluta realizzata da Carlo Sutermeister fra il 1888 ed il 1892. A celebrazione del centenario pone 1892 – 1992”.

La condotta forzata della centrale di Cossogno. Oggi l'acqua fa un salto di circa 38 metri.
La condotta forzata della centrale di Cossogno. Oggi l’acqua fa un salto di circa 38 metri tvsvizzera.it

Chi era Carlo Sutermeister?

Della questione del presunto primato di Cossogno, alla fine del secolo scorso si è occupata Vera Sutermeister Cassano, nipote di Carlo, che nel 1992 ha scritto un volume intitolato Carlo Sutermeister fra Intra e Val Grande, pubblicato da Alberti Libraio Editore. Nelle pagine del libro viene ripercorsa la vita di Carlo, nato nel 1847 a Lucerna, ma che visse la maggior parte della vita sulle sponde del Lago Maggiore. In quella che oggi è Verbania, Carlo arrivò intorno ai 15 anni e ad attenderlo c’era suo zio, Karl Cornelius, che dalla Svizzera si era spostato in Italia per lavorare (era esperto di filature e tessiture) nell’impresa cotoniera della famiglia Müller, anch’essa di origine elvetica. Zio Karl Kornelius divenne poi proprietario dell’impresa Müller e, alla morte avvenuta nel 1870, lasciò l’attività al nipote Carlo.

Appena ventiduenne, il nostro Carlo si trovò insomma a gestire il cotonificio di Verbania. Ma non si limitò a quello: la sua intraprendenza e la sua curiosità lo coinvolsero in una lunga serie di attività volte allo sviluppo della zona.

Molto più di un industriale cotoniero

Se in città contribuì a fondare il Banco Popolare di Intra e la locale sezione del Club Alpino Italiano, oltre a diventare il primo imprenditore in Italia ad assicurare gli impiegati contro gli infortuni del lavoro e ad assumere la carica di presidente della Società Intrese di Navigazione, “furono soprattutto i boschi della Val Grande, i silenzi di Pogallo, le acque del San Bernardino ad attirare Carlo Sutermeister: là era la meta del suo silenzioso camminare, là erano i luoghi delle sue riflessioni, il suo paradiso terrestre” si legge nel già citato volume scritto dalla nipote.

Una foto storica della centrale idroelettrica costruita di Cossogno, in Piemonte
Una foto storica della centrale idroelettrica costruita di Cossogno, in Piemonte. tvsvizzera.it

Così, mosso dall’interesse nutrito verso la nascente industria idroelettrica, nel 1890 Sutermeister cominciò a realizzare quella che sarebbe diventata la prima centrale idroelettrica d’Italia con trasporto a distanza di energia elettrica a corrente alternata: l’Officina Elettrica di Cossogno. Alcuni giornali locali dell’epoca, che è possibile consultare nell’archivio online dei giornali piemontesiCollegamento esterno, aiutano a ricostruire tempi e modi di quell’impresa: nell’edizione di ‘La Vedetta’ del 18 gennaio 1890 si legge ad esempio che “la ditta Carlo Sutermeister e C. ha cominciato i lavori per derivare l’acqua dal S. Bernardino in quel di Cossogno. Si tratta di un canale di circa un chilometro e mezzo, con metri 1100 circa in galleria, che deve condurre 2 mila litri circa dalla località Gerr alla Lanca, facendovi ivi un salto di metri 35″. Dall’edizione dell’8 marzo 1892 di ‘La Voce del Lago Maggiore, dell’Ossola e del Cusio’, quindi un paio di anni più tardi, è possibile apprendere invece che “da un paio di giorni vengono fatte le prove del grandioso impianto elettrico Sutermeister […]. Per ora viene provata la sola luce per l’illuminazione dello stabilimento della ditta a San Bernardino e della città di Pallanza. Dobbiamo con piacere annunciare che gli esperimenti ebbero felicissimo risultato, senza alcun inconveniente di sorta”.

Sempre in Val Grande, oggi la più ampia area wilderness delle Alpi, Sutermeister fu impegnato anche nello sfruttamento del legname, che veniva trasportato a valle da una teleferica che seguiva il letto del fiume.

La centrale, oggi

Ancora oggi la centrale idroelettrica di Cossogno produce energia: l’impianto è di proprietà della società Cotonificio Verbanese. Riavviata nel 1985 dopo un periodo di stop e rinnovata nel 2009 con la sostituzione della turbina, oggi la produzione può raggiungere i 1’150 kilowatt all’ora, in condizioni ideali. “Su base annua, i record storici sono di circa 5 milioni di kilowatt, una soglia che però da alcuni anni è difficile raggiungere a causa delle condizioni climatiche”, spiega Maurizio Fornara, dipendente della società. “Sia nei mesi di siccità, sia in caso di piogge violente, circostanze oggi più frequenti di un tempo, è necessario fermare la centrale”.

Oggigiorno la centrale, in condizioni ideali, può produrre circa 1150 kilowatt all'ora
Oggigiorno la centrale, in condizioni ideali, può produrre circa 1150 kilowatt all’ora. tvsvizzera.it

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