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Regeni, sempre più delicati i rapporti Italia-Egitto

Data cruciale il 5 aprile: gli investigatori egiziani porteranno a quelli italiani il materiale delle indagini sull'assassinio del giovane ricercatore al Cairo

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Si fanno sempre più delicati i rapporti tra Italia ed Egitto per il caso della morte del ricercatore friulano Giulio Regeni, trovato ucciso al Cairo in circostanze misteriose due mesi fa.

Secondo i media occidentali il giovane sarebbe stato ucciso dai servizi segreti egiziani per le sue scomode inchieste, e accusano le autorità egiziane di depistaggio.

La data cruciale sarà martedì 5 aprile, quando gli investigatori egiziani porteranno ai colleghi italiani il materiale delle indagini. Tabulati telefonici, registrazioni delle telecamere di sorveglianza e i verbali degli interrogatori.

Sarà la prova che l’Egitto intende collaborare per fare luce sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore universitario italiano, che viveva al Cairo per condurre studi sul ruolo dei sindacati, un tema politicamente delicato e inviso al governo egiziano, sospettato di essere coinvolto nel rapimento e del violento assassinio del 28enne, il cui corpo, che portava segni di torture, era irriconoscibile, come ha detto in un conferenza stampa la madre Paola.

Una storia carica di incongruenze e sospetti di depistaggi da parte delle autorità egiziane, che dopo varie ipotesi inconsistenti, pochi giorni fa avrebbero individuato i responsabili dell’uccisione di Regeni in una gang criminale locale, come dimostrerebbe, secondo loro, il ritrovamento del suo passaporto e altri documenti ed effetti personali nelle mani dei presunti assassini rimasti uccisi dalle forze dell’ordine egiziane in un conflitto a fuoco.

Ma l’opacità investigativa dell’Egitto – figlia della sua violenta politica repressiva nei confronti della dissidenza – ha indignato parenti, amici e associazioni che in tutto il mondo si stanno mobilitando per la verità su Giulio, una verità che tarda a emergere per gli importanti rapporti commerciali che legano i due paesi, e che potrebbe rivelarsi molto pesante tanto da diventare un caso diplomatico dalle conseguenze ancora più gravose.

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