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Dall’indipendentista Lega Nord alla sovranista Lega Salvini Premier

Matteo Salvini
Matteo Salvini al Congresso federale straordinario di Milano Keystone / Matteo Bazzi

Mezzo migliaio di delegati hanno approvato all'unanimità, per alzata di mano, la modifica dello statuto della Lega al congresso straordinario tenutosi sabato all'Hotel Da Vinci a Milano.


Un appuntamento voluto dall’ex vice premier e segretario Matteo Salvini per fissare nella carta del Carroccio la svolta impressa due anni fa con cui è stata definitivamente abbandonata la visione indipendentista e padana delle origini.

Le due Leghe

Oggi la Lega, è stato sottolineato, è un partito nazionale, i due terzi dei suoi voti li raccoglie nel centro-sud del paese e la nuova situazione iscritta nello statuto doveva coinvolgere gli organi e la base del partito. Vi saranno però ancora due distinti soggetti giuridici: alla Lega per Salvini Premier si affiancherà la vecchia Lega Nord, tenuta per legge alla restituzione allo Stato dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali ottenuti irregolarmente.

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“Oggi è l’inizio di un bellissimo percorso, è il battesimo di un movimento che ha l’ambizione di rilanciare l’Italia nel mondo”, ha esordito Matteo Salvini giunto all’Hotel Da Vinci con un presepe in mano. Quando ho iniziato questo percorso sei anni fa con la Lega al 3%, ha continuato, “non avrei mai immaginato di avere l’onore e la fortuna di rappresentare il primo partito di questo Paese e la speranza per milioni di italiani”.

Gloria anche per Bossi

I delegati hanno tributato una standing ovation al fondatore del movimento Umberto Bossi secondo il quale “oggi non si chiude nessun partito, questo congresso nella sostanza dà la possibilità di avere il doppio tesseramento, sarà possibile essere iscritti alla Lega e alla Lega per Salvini”.

E riguardo all’emblema del movimento in cui è ritratto Alberto da Giussano il fondatore del Carroccio ha osservato che se “Salvini vuole avere, nel partito che sta facendo, la possibilità di avere il simbolo della Lega, deve raccogliere le firme”. “Siamo noi che concediamo”, ha continuato il Senatur con orgoglio, “non è Salvini che ci impone, Salvini non può imporci un c…, lo diciamo con franchezza”. All’uscita dalla sala dopo il suo intervento Umberto Bossi ha però abbracciato l’attuale leader della Lega.

Il nuovo statuto

I principali cambiamenti allo statuto del 2015 riguardano proprio la carica del presidente a vita attribuita a Umberto Bossi, che viene confermata ma depotenziata. In particolare il Senatur non potrà assumere i poteri e le competenze del consiglio federale in caso di dimissioni del segretario e di convocare entro 120 il congresso straordinario.

La durata dei mandati del segretario e del Consiglio federale passerà da 3 a 5 anni. Viene anche snellita la struttura organizzativa del partito, con l’eliminazione di alcuni organi (segreteria politica e responsabile federale organizzativo) mentre viene mantenuta la sede centrale in Via Bellerio a Milano e la menzione della Padania, che alla luce della svolta salviniana appare a questo punto piuttosto anacronistica.

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