No, non è “un’offesa come un’altra”
Antonio Corsa sulla polemica Sarri-Mancini
Le offese di Sarri sono palesemente da condannare e lasciano poco spazio a scuse o giustificazioni. Se è vero infatti che alcune parole possono “scappare” (pur non dovendo) in certi contesti, altrettanto vero è che poi servono delle scuse nette, complete e senza giustificazioni. Dire “non mi ricordo neanche cosa gli ho detto”, o “se ho detto certe cose…”, o “anche Mancini mi ha detto che”, fino al terribile “ma è un’offesa come un’altra”, non basta. Non ci si può nemmeno nascondere dietro discorsi tipo “le cose di campo non devono uscire fuori” o “ho tanti amici omosessuali”, poiché a buoi scappati poi comunque ti tocca riacchiapparli: non tornano indietro da soli. Altrimenti è come il politico che, vedendosi pubblicata illegalmente un’intercettazione per lui imbarazzante su un giornale, invece di rispondere anche nel merito della stessa, si limita a chiedere sanzioni per l’editore e i giornalisti evitando scuse o chiarimenti.
Sarri non è nuovo ad uscite di questo tipo
E’ vero. Andando a ripescare negli archivi, spuntano fuori altri precedenti in cui Sarri ha usato gli stessi termini, tra l’altro anche in quelle occasioni impropriamente e in maniera denigrante e svilente. Come quando nel 2014 disse che il calcio “è diventato uno sport per froci” e che “In Italia si fischia sempre con un’interpretazione da omosessuali”. Termini sbagliati ma anche concetti sbagliati, come se un omosessuale fosse meno “maschio” di lui. L’offesa può scappare, dicevamo, ma qui si tratta di un certo retaggio culturale inadeguato ai tempi in cui viviamo, più complesso di una gaffe.
Quanta omofobia e quanta omertà ci sono nella serie A
A proposito di “precedenti”, nel febbraio scorso lo stesso Sarri intervenne sull’argomento dicendo che “un calciatore che dichiara di essere gay rappresenta una maglia, un tifo e noi non siamo culturalmente pronti”. Purtroppo è vero e proprio per questo motivo è difficile per un calciatore fare coming out. Diciamo perciò che smetterla di usare certi termini e magari cogliere l’occasione di un proprio errore per crescere e far crescere gli altri sarebbe un buon inizio. Un’occasione persa, in questo caso.
Puó influenzare il campionato questa polemica?
Difficile da dire. Sicuramente può influenzare e influenzerà la percezione dell’opinione pubblica nei confronti di Sarri: il “brutto anatroccolo” da ieri ha perso per molti la sua “verginità”, la sua purezza, la sua simpatia. Ma è un uomo di campo e il calcio è uno sport fatto di allenamenti, tattica, sacrifici. Se riuscirà lui per primo a mettersi tutto alle spalle e a ricominciare dal prossimo allenamento con la stessa grinta e motivazione di sempre, non dovrebbe risentirne neanche la squadra. Me lo auguro: non sarebbe giusto.
Antonio Corsa, blogger ed esperto di Serie A
www.Antoniocorsa.itCollegamento esterno
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