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Mestre, una tragedia ancora senza spiegazioni

L'ipotesi più plausibile sembra per ora essere quella di un malore dell'autista. Keystone / Andrea Merola

Nell'incidente che ha coinvolto un pullman martedì sera a Mestre sono morte 21 persone, tra cui due bambini, e 15 sono rimaste ferite. Le cause della tragedia sono ancora tutte da chiarire.

Questo contenuto è stato pubblicato il 04 ottobre 2023 - 12:04
tvsvizzera.it/mar/agenzie

Le bandiere degli edifici pubblici sventolano a mezz'asta mercoledì a Venezia, in seguito al terribile incidente che ha coinvolto un autobus turistico, precipitato martedì sera da un cavalcavia tra Mestre e Marghera.

"L'autobus si è ribaltato. L'impatto è stato terribile perché è caduto per più di 10 metri" e si è schiantato vicino a una linea ferroviaria sottostante, ha spiegato il capo dei vigili del fuoco veneziani Mauro Luongo ai rappresentati dei media.

Nell'autobus viaggiavano 35 persone, stando a quanto indicato da Massimo Fiorese, amministratore delegato della società di pullman La Linea. Il gruppo stava tornando nel campeggio in cui alloggiava dopo una visita della Serenissima.

Il bilancio è rimasto invariato nella notte: 21 persone hanno perso la vita e 15 sono rimaste ferite. L'identificazione delle vittime, probabilmente quasi tutte straniere, è ancora in corso. Tra di esse vi sono cinque cittadini ucraini, l'autista italiano e un cittadino tedesco. Non si hanno notizie di vittime svizzere. Il Dipartimento federale degli affari esteri ha indicato di essere in contatto con le autorità italiane tramite la sua rappresentanza diplomatica di Milano.

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Possibile malore

Le cause dell'incidente sono ancora ignote. L'amministratore delegato della società di autobus ha escluso un colpo di sonno dell'autista, un uomo di 40 anni. "Aveva iniziato il turno due ore prima", ha affermato Fiorese.

"È un incidente veramente inspiegabile, ha proseguito, perché è avvenuto in un'area urbana, ha coinvolto un pullman elettrico nuovo e la velocità in quel momento era bassissima". L'unica ipotesi plausibile, evocata anche dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, è quella di un malore. Ma per confermarla si dovranno attendere i risultati dell'autopsia.

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