Mala del Brenta, “Maritan: i soldi sono in Svizzera”
Il n.2 della banda accusa il capo riconosciuto: "Felice Maniero mi ha fatto scontare 33 anni di carcere accusandomi di delitti che ha commesso lui e ha portato i soldi in Svizzera"
“Felice Maniero ha portato tutti i nostri soldi in Sudamerica e in Svizzera, ci i ha denunciati e fatti arrestare per toglierci di mezzo. Aveva in mano miliardi di lire che appartenevano alla banda” che l’ex boss della Mala del Brenta avrebbe dovuto gestire e che avrebbe fatto sparire prima di pentirsi.
A dirlo è Silvano Maritan, braccio destro di Felice Maniero e numero due della mala del Brenta, una sorta di piccola ma potente Cosa Nostra che per tutti gli anni ’80 dominò con le armi sul Veneto, sul Friuli e sull’Emilia Romagna. Una holding del crimine organizzato che controllava il mercato dell’eroina e della cocaina, che metteva a segno rapine e sequestri di persona. “L’arresto di Felice è stata una messinscena. Lui aveva già deciso di collaborare. Mi ha fatto scontare 33 anni di carcere accusandomi di delitti che ha commesso lui. Con le sue dichiarazioni ha protetto la madre e il cugino, oltre a se stesso, ovviamente”.
Dove sono i soldi di Maniero?
“So che arrivarono in Svizzera grazie all’aiuto di un ex questore di Milano che aveva contatti in quelle banche. L’ultima volta fui io stesso ad accompagnarlo al confine. Lui prese un treno per Lugano e aveva 3 miliardi di lire con sè. Il giorno dopo lo arrestarono”.
Faccia d’Angelo ha restituito allo Stato 30 miliardi di vecchie lire. Niente davanti al patrimonio accumulato in meno di due decenni di malavita e di colpi miliardari, come quello al Casinò di Venezia o all’Hotel des Bains del Lido. Ha rinunciato allo stipendio da collaboratore, ma non agli sconti sulla detenzione: condannato a 17 anni, in carcere c’è rimasto poco meno di tre. Per Felice Maniero ci sono state misure alternative, e più comode. Dal 2010 è completamente libero. Ha aperto e chiuso aziende. L’ultima, la Anyaquae, è stata dichiarata fallita lo scorso 17 febbraio. “Eravamo amici. Fui io a fargli conoscere Barbara Scarpa… il suo grande amore, l’unica donna di cui Felice si sia realmente innamorato… Eravamo amici e mi ha tradito. Se lo incontrassi oggi? Non lo so come reagirei, ho troppo astio nei suoi confronti”.
Di Raffaella Fanelli
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