La televisione svizzera per l’Italia

È morto Ennio Morricone

Ennio Morricone nel 2007 con l Oscar alla carriera consegnatoli da Clint Eastwood
Il grande musicista e compositore è stato l'autore delle colonne sonore più belle del cinema italiano e mondiale. Keystone / Mark J. Terrill

È morto nella notte in una clinica romana per le conseguenze di una caduta il premio Oscar Ennio Morricone.

Il grande musicista e compositore, autore delle colonne sonore più belle del cinema italiano e mondiale da “Per un pugno di dollari” a “Mission” a “C’era una volta in America” da “Nuovo cinema Paradiso” a “Malena”, aveva 92 anni. Qualche giorno fa si era rotto il femore.

I funerali si terranno in forma privata “nel rispetto del sentimento di umiltà che ha sempre ispirato gli atti della sua esistenza”, annuncia la famiglia del premio Oscar attraverso l’amico e legale Giorgio Assumma.

Il servizio del telegiornale della Radiotelevisione svizzera:

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Una grande carriera

C’è una meravigliosa schizofrenia nella vita artistica di Ennio Morricone (nato a Roma il 10 novembre del 1928 e scomparso stanotte a Roma) : ha composto più di 500 melodie, spesso immortali, per il cinema e la televisione, il suo tocco da arrangiatore ha caratterizzato la musica pop italiana degli anni ’60 (tra Edoardo Vianello, Mina e tanti altri), ma la sua vera passione era la musica sinfonica, la sperimentazione e l’innovazione musicale.

Figlio di trombettista e diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia nella stessa materia e in direzione d’orchestra, Morricone siedeva da tempo nel ristretto pantheon dei più grandi musicisti da cinema di sempre come confermano la stella sulla Walk of Fame di Los Angeles, l’Oscar alla carriera del 2007, la miriade di premi che scandiscono la sua carriera e perfino l’intestazione di un asteroide.

Sodalizio con l’amico Sergio Leone

Nonostante centinaia di partiture che hanno fatto epoca, è sempre il sodalizio con Sergio Leone a fare da sigla ideale al cinema di Morricone. I due si conoscono sui banchi di scuola, alle elementari, e quando il debuttante regista si rivolge a lui nel 1964 (“Per un pugno di dollari”) non sa ancora che molto del suo inatteso trionfo si deve alle invenzioni del musicista, costretto a lavorare senza orchestra e con pochi soldi, capace di trasformare un fischio, una tromba, uno sparo nella più formidabile sintesi dell’epopea western. In questa spiazzante performance Morricone mette a frutto tutto il suo talento di arrangiatore che gli era valso una buona nomea nel mondo della musica leggera italiana.

L’amicizia tra i due non verrà mai meno e scandirà una carriera di successi fino all’ultimo film di Leone “C’era una volta in America” che anche per il musicista rappresenta una delle sfide compositive più complesse e importanti.

Alla conquista di Hollywood

Se nel mondo è proprio lo “spaghetti western” ad aprire a Morricone le porte di Hollywood con autori come John Carpenter, Brian De Palma, Roland Joffé, Oliver Stone e titoli come “Gli intoccabili” o “Mission”, in Italia sono molti i cineasti che con lui vantano un rapporto quasi simbiotico.

Nel 2007 Morricone ha ricevuto il premio Oscar onorario alla carriera “per i suoi contributi magnifici all’arte della musica da film” dopo essere stato nominato per 5 volte tra il 1979 e il 2001 senza aver mai ricevuto il premio. E il 28 febbraio 2016 ha ottenuto il suo secondo Oscar per le partiture del film di Quentin Tarantino, The Hateful Eight.

Non è un caso che, nel 2007, sul palco dell’Oscar sia stato Clint Eastwood a consegnargli l’ambita statuetta: Eastwood non sarebbe esistito senza Leone e Morricone. E il musicista aveva trovato nell’attore il primo simbolo della sua musica amata in tutto il mondo.

A gennaio di quest’anno aveva ricevuto in Senato il premio alla carriera dalla presidente Elisabetta Casellati.

Necrologio

Questo il testo del necrologio scritto dallo stesso Morricone: “Ennio Morricone è morto. Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati sempre vicino e anche a quelli un po’ lontani che saluto con grande affetto. Impossibile nominarli tutti. Ma un ricordo particolare è per Peppuccio e Roberta, amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della nostra vita. C’è una sola ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata: non voglio disturbare. Saluto con tanto affetto Ines, Laura, Sara, Enzo e Norbert, per aver condiviso con me e la mia famiglia gran parte della mia vita. Voglio ricordare con amore le mie sorelle Adriana, Maria, Franca e i loro cari e far sapere loro quanto gli ho voluto bene. Un saluto pieno, intenso e profondo ai miei figli Marco, Alessandra, Andrea, Giovanni, mia nuora Monica, e ai miei nipoti Francesca, Valentina, Francesco e Luca. Spero che comprendano quanto li ho amati. Per ultima Maria (ma non ultima). A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio”.

Intervista

Vi proponiamo per l’occasione un’inedita intervista esclusiva realizzata nel 2018 a Roma in cui il maestro si racconta e racconta la propria musica attraverso il ricordo di momenti salienti ed incontri quasi leggendari con registi quali Leone, Tornatore, De Palma, Tarantino.

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Nel prossimo video commento dell’esperto di cinema e corrispondente della Radiotelevisione svizzera sulla morte del maestro:

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tvsvizzera.it/fra con RSI e ANSA

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