La strana corsa verso Palazzo Marino
È fra ultimi confronti dei candidati sindaco, l'arrivo in città dei politici di peso nazionali e gli appelli agli indecisi che Milano si prepara al voto di domenica e lunedì.
Nonostante un numero mai visto di candidati sindaco, ben 13, e di liste a loro collegati, addirittura 28, la partita a quanto pare se la giocheranno solo in due. Anche se l’interesse per queste elezioni amministrative non pare così alto.
Sul fronte del centrodestra i leader dei partiti che sostengono il candidato sindaco, Luca Bernardo, si sono trovati giovedì per una conferenza stampa finale in città tutti insieme. A Milano presenti Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi.
In vista del rush finale Luca Bernardo ha lanciato un appello contro l’astensionismo. “Mancano pochi giorni, siamo in quello che si dice rush finale e quindi faccio una preghiera agli elettori, andate a votare, soprattutto gli indecisi, perché per cambiare Milano ci vuole il voto di tutti i cittadini”.
Da parte sua il leader della Lega, Matteo Salvini, si è detto convinto che nel centrodestra “andremo bene e la Lega andrà meglio di altri”. Poi ha tirato una stoccata al sindaco uscente e ricandidato, Beppe Sala, che secondo lui “sta scappando” dal confronto perché “meno gente sa che si vota e meglio è”.
Ma il sindaco Beppe Sala ha replicato a stretto giro, a margine del confronto tra candidati promosso da La Repubblica dove Bernardo è stato invitato ma ha deciso di non presentarsi. “Non riescono a fare una proposta, si rifugiano dietro questi tentativi di battibecchi a cui io non rispondo – ha replicato Sala -. Siamo qua a fare un confronto, dov’è il suo candidato?”. Matteo Salvini “dice sempre le stesse cose da anni a questa parte. Lui parla, noi lavoriamo”, ha aggiunto Sala che ha rivendicato quanto fatto in cinque anno di governo della città.
“Io so di avere alcune caratteristiche, sono indiscutibilmente competente e l’ho dimostrato nella mia lunga carriera – ha spiegato – , sono incorruttibile e indipendente perché non ho tessere di partito e non le avrò in questi cinque anni”. Caratteristiche fondamentali secondo lui per gestire da sindaco i fondi in arrivo dall’Europa che dovranno risollevare la città dopo la pandemia.
Se Bernardo ha fatto appello agli indecisi Sala ha rinnovato a pochi giorni dalle urne il suo appello al voto disgiunto agli elettori del centrodestra: “mi sento pienamente nella ragione a chiedere a una parte dell’elettorato che so sta dall’altra parte di valutare chi sia il sindaco migliore – ha detto replicando alle critiche -. Sto invitando a votare per me, non capisco perché sia scorretto, la democrazia è questa”.
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